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Ethan - L'angelo del silenzio | di Elizabeth Giulia Grey

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Elizabeth Giulia Grey, con Ethan - L'angelo del silenzio,  apre una finestra su un mondo celato, difficile da avvicinare, quello dell'autismo. Lo fa con un romance, ambientato in California, in un modo lieve e allo stesso tempo intenso. Lieve in quanto rispettoso di questo importante disturbo del neuro sviluppo, di chi ne soffre, e intenso perché i protagonisti si rivelano senza ipocrisie e pietismi nella loro forza e talvolta impotenza, alle prese con un male difficile da accettare. Il racconto è focalizzato sulla figura di Kate, la protagonista, le cui caratteristiche, che il lettore scoprirà, consentono all'autrice di affrontare aspetti insoliti quando si parla di disagio sia fisico che psichico. Kate è una studentessa di psicologia che si trova catapultata per iniziativa dell'università in un'attività per lei imprevista, quello di babysitter a un bimbo affetto da autismo. E' raro, nella vita reale, che questo accada: gli psicologi vivono ge

Fra i migranti, pagine di disperazione quotidiana

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Una nave, tra la neve di Alessandra Gaballo, è una breve raccolta di situazioni quotidiane e disperate, così come si presentano agli occhi di una volontaria che lavora in un centro di raccolta di migranti, appena sbarcati sulle coste del sud Italia o costretti ad un lavoro che ricorda più quello dei campi di concentramento che non un paese civile della civile Europa  all'alba del terzo millennio. Lo stile della Gaballo non è certo del genere strappalacrime, si intravvede   l'esperienza di chi si spreme facendo un lavoro ingrato ma utile a tante donne, bambini, uomini spaesati, ma tutti speranzosi di un futuro migliore. E' una lettura tutto sommato raccomandabile a quanti hanno idee precise sull'immigrazione senza essersi mai sporcati davvero le mani. Forse le confermeranno, forse le cambieranno, certamente saranno costretti a guardare con occhi diversi le storie soltanto immaginate o, forse, rifiutate. Dai racconti e dalle descrizioni di luoghi e persone è a

Autunno Tedesco di Stig Dagerman - L’ipocrisia democratica nella Germania post nazista

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E’ immaginabile espiare una colpa nella sofferenza? Si può davvero parlare di colpa collettiva del popolo tedesco al domani della disfatta dell’esercito nazista? Fino a che punto la complicità quotidiana del popolo nei confronti del regime nazista è assimilabile alle colpe individuali di chi deteneva realmente il potere durante la dittatura nazionalsocialista? Questi e altri interrogativi più o meno latenti e per certi versi disturbanti costituiscono la filigrana di questo Autunno Tedesco che solo uno scrittore come Stig Dagerman poteva cogliere e porre impunemente all’attenzione di un pubblico neutro come quello svedese nel 1946. La Svezia durante la seconda guerra mondiale fu infatti un paese neutrale che però consentì alle truppe di Hitler di essere attraversato allo scopo di occupare la confinante Norvegia. Una scelta forse dettata dalla paura di invasione, ma che stride se si ricorda invece che il “fascista” Franco negò all’aviazione tedesca il sorvolo del proprio paese durante

Geishe a confronto

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Questa è una recensione doppia perché riguarda due libri inesorabilmente collegati fra loro. Ci vuole del tempo prima che riesca a superare una sorta di diffidenza-repulsione verso i maggiori best sellers del momento, soprattutto romanzi. Così quando qualche giorno fa comparve in soggiorno una copia di Memorie di una Geisha di Arthur Golden iniziai ad osservarlo con un certo rinnovato interesse.   Ricordavo infatti di averlo visto in libreria già diversi anni or sono, essendo stato pubblicato nel 1997, oggetto di svariate critiche e commenti, insomma un libro di successo, internazionale per giunta.   Ma chi diavolo lo aveva portato qui? Certamente qualcuno, mica si può avere sotto controllo tutti i libri che compaiono in casa. Va già bene che prima di procedere ad un acquisto si vada a guardare fra gli scaffali della biblioteca giusto per verificare che un certo romanzo non sia già stato acquistato da qualcuno della famiglia. Iniziai a sfogliarlo, il suo autore Arthur Golden

L’assassinio del Commendatore – Libro secondo: Metafore che si trasformano

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Giunti alla fine del romanzo è obbligo un inchino al genio. Se la prima parte era sorprendente, questa seconda è sconvolgente! Le numerose incursioni del e nel surreale prendono decisamente il sopravvento. Se nel primo libro avevamo il prevalere della realtà razionale sull'irrazionale, ora avviene decisamente l’opposto. Il protagonista si trova catapultato nella soluzione dell’apparentemente inspiegabile scomparsa di Marie, la sua giovane modella, una ragazzina tredicenne. Scopriremo che il quadro che dà nome al romanzo non è estraneo allo sviluppo della vicenda, con i suoi personaggi che progressivamente prendono vita aiutando a modo loro il protagonista a venire a capo del mistero. Ma non si tratta di uno svelarsi facile. Il protagonista affronta un’esperienza al limite delle possibilità umane, sconfinando in una dimensione aliena che lo scaraventa in un mondo fantastico e onirico che alla fine lo espellerà facendolo ricadere nel mondo fisico dal quale egli proviene. Il ri

Legata alla Terra

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Avete mai incontrato la vostra anima gemella? Sì? e ve ne siete innamorati? È possibile, e siete anche riusciti a coronare il vostro sogno d’amore? Ecco, forse questo non è da tutti perché la vita talvolta è crudele e possono verificarsi circostanze a impedirlo. Certo è che quando due anime gemelle si incontrano non esiste nulla che possa impedirne l’attrazione reciproca, come succede a due magneti che non sanno fare altro che attrarsi e restare uniti, avvinghiati, per sempre; a meno che qualcosa o qualcuno non giunga a separare queste nostre anime, con la forza, o con l’inganno o convenzione sociale o tabù, non esclusa la violenza criminale. Quando questo avviene, a due anime gemelle, è una vera e propria disgrazia o addirittura, come nel caso di Alba, una tragedia. Tragedia annunciata già nell’incipit del libro, una delle più intense che abbia mai letto, di una semplicità e ineluttabilità che non lasciano spazio al dubbio. A questo punto il lettore potrebbe decidere di non pr

L'assassinio del Commendatore- Libro primo: Idee che affiorano

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Non bisogna lasciarsi trarre del tutto in inganno dal titolo. Quest’ultimo romanzo di Murakami Haruki non è un vero e proprio giallo, per lo meno non secondo i classici canoni del giallo, questo va detto perché è importante. Tuttavia, il racconto si sviluppa attorno alla rappresentazione di un delitto, reale oppure no, metaforico o allusivo di qualcosa di più nascosto, tutto da scoprire. No, questo L’assassinio del Commendatore , libro primo Idee che affiorano , è un romanzo assai raffinato, colto, ricco di citazioni, come è solito fare Murakami, non solo musicali, ma stavolta anche pittoriche e rievocazioni storiche che si collocano in una lontana Vienna ai tempi dell’Anschluss. E’a suo modo un libro formativo, in cui saremo edotti sulle peculiarità della corrente Nihonga della tradizione pittorica nipponica. Un romanzo assai giapponese, ma anche qui non del tutto, solo in parte, e   infatti, si può anche dire che il romanzo sia, in parte, assai giapponese. Condensata nel titolo

La Street Art di Banksy al Mudec a Milano

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Chi l’avrebbe detto che i graffiti scarabocchiati sui muri negli anni Settanta da contestatori e rivoluzionari con la pula alle calcagna sarebbero diventati quarant’anni dopo oggetto di venerazione artistica borghese? Quale contrappasso infernale, eh? Cos’è successo nel frattempo? la rivoluzione? no, o forse sì, anche se nessuno se n’è accorto. E’ che ad un certo punto qualcuno ha cominciato a riempire di significato erudito i graffiti promuovendoli al rango di Street Art – nomen omen , si sa -  e qualcun altro ha cominciato a scrivere articoli su articoli, a conferma che l’arte moderna non è più definita da gesti o segni, ma dal loro significato. E fin qui potremmo anche essere d’accordo. Peccato però che il significato non sia più il semplice risultato autoesplicativo del genio, bensì del critico. In altre parole: puoi permetterti di fare qualsiasi opera purché esista qualcuno, spesso l’artista   medesimo,   capace di spiegarne il significato, senza il quale l’opera risulterebbe

L'altra faccia della luna

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Conosco Simona Mendo semplicemente chattando su un social. Poiché scopro dai suoi commenti che è dotata di un senso dell’autoironia piuttosto divertente, il che è dote rara di questi tempi, le chiedo l’amicizia. Prontamente accetta. Mendo è una scrittrice e ha già al suo attivo due romanzi. Decido di acquistare il titolo che lei mi suggerisce, tanto per iniziare: L’altra faccia della Luna, ma sfortunatamente scopro che attualmente il libro è fuori commercio. Mi do da fare e in poco tempo riesco ad entrarne in possesso.   Apro la prima pagina e non me ne stacco più. Premessa. Sono un uomo e pare che agli uomini, come già in questo blog ho avuto modo di constatare, non piacciano i romanzi sentimentali, superficialmente definiti di genere “ rosa”. Qui lo dico e qui lo nego, poiché evidentemente, a questo punto, penso di appartenere ad una categoria di uomini un po’ speciali, quelli che si potrebbero definire crossbrainer , non so nemmeno se la parola esista, ma   non importa, ossia

Emilia l'elefante, romanzo anomalo di Arto Paasilinna

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Ebbene, questo Emilia l’elefante di Arto Paasilinna mi stava davvero deludendo assai: alla pagina cinquanta ero lì lì per abbandonarlo, questa volta Arto non mi stava proprio prendendo, per niente. Già l’idea di scrivere una storia su di un elefante, mi aveva lasciato interdetto vedendo il libro lì sullo scaffale della Libreria La Talpa fra gli ultimi arrivi. Ma la curiosità era tale che lo acquistai. E non era nemmeno il suo ultimo romanzo perché prima di morire ne aveva scritti altri quattro che probabilmente Iperborea pubblicherà nei prossimi dieci anni, visto che la storia del pachiderma è datata 2005 e la pubblicazione in italiano del 2018. Ma poi, alla pagina 50 mi dico, ma come si fa a non terminare un libro di Paasilinna? Dopo tutti quelli che avevo letto… sarebbe un affronto alla memoria. No no no, come omaggio al grande scrittore decido di continuare. E allora passo alla pagina successiva e poi quella dopo e quella dopo ancora e…. e cosa succede dopo la cinquantesima pagina?

Piangere, ricordare e alla fine ridere, con Marinella Boccadamo | Intervista con l'autore

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“ La mia ultima notte a Sharm “ è stato il suo esordio letterario due anni fa, ma è già in dirittura d’arrivo una raccolta di racconti brevi dal titolo “ Ricordi ”. Ma chi è Marinella Boccadamo? L’abbiamo incontrata. Aspetto giovanile sbarazzino, un curriculum professionale di tipo amministrativo, milanese, laureata. Ad un certo punto ha dato spazio alla sua vena artistica, quella cosa che molti posseggono, ma che reprimono sistematicamente con forza. Ma fortunatamente non è stato così per Marinella. Il suo stile narrativo è spigliato, moderno e sorprendente. Dai parlaci di te. Sei già al tuo secondo libro. Come è nata in te l’idea di diventare scrittrice?   Per puro caso. Nel 2011 mi sono iscritta a un corso di scrittura creativa senza particolari aspettative; invece, sin dalla prima lezione ho capito che era una strada da percorrere. L'anno successivo, durante un esercizio in classe, è nato il germe di un romanzo: "La mia ultima notte a Sharm". Pe

Perché i lavoratori eccellenti sono spesso un rischio per l'azienda?

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Come noto la deviazione standard è un concetto statistico che misura la dispersione dei dati intorno al valore atteso. Generalmente il grado di precisione di un fenomeno si può esprimere con l'indice di  deviazione standard. In ambito finanziario, lo scarto tipo viene usato per indicare la variabilità di un'attività finanziaria e dei suoi payoff (rendimenti). Esso fornisce quindi, implicitamente, una misura della volatilità dell'attività, quindi del suo rischio. In fisica, è un ottimo indice dell'errore casuale della misurazione di una grandezza fisica. Nel campo delle scienze umane, che è quello che ci riguarda, la deviazione standard potrebbe essere utilizzata per valutare le prestazioni di un ingegnere, un infermiere, un/un' insegnante, ecc. in riferimento all’unità di tempo prescelta (es: un dato numero di giornate di lavoro erogate). Concentriamoci però sulle deviazioni positive, ossia superiori alla media, e domandiamoci: quanto può discost

Norwegian Wood ovvero delle ancestrali pulsioni fra Eros e Thanatos

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Il lieto fine sta nel fatto che non tutti i personaggi muoiono e infatti Norwegian wood non è certo un romanzo di evasione, tutt’altro. Anche se sembra che per tutte le 360 e passa pagine non accada nulla, in realtà succedono cose straordinarie, si tratta di un intreccio evolutivo di situazioni in trasformazione e spesso degeneranti. Il big bang è costituito da un flashback che apre il romanzo e trascina il lettore fino all’ultima parola. Il contesto principale è la fase finale della realtà adolescenziale del protagonista (?) alle prese fra studi universitari e relazioni erotico sentimentali con un universo femminile sorprendente e tragico. Ma perché scrivo protagonista con il punto interrogativo? Forse che l’io narrante   Tōru Watanabe debba per forza essere “il” protagonista? In realtà la vera protagonista è lei, Naoko, dea triste e sconvolta, vittima di una sorta di divino straniamento che trascina se stessa e in parte Watanabe in una dimensione di irrealtà psichica e fisica

Il Meraviglioso viaggio di Nils Holgersson

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Selma Lagerlöf nasce in Svezia nel 1840 nel Värmland , da maestra elementare diventerà la prima donna vincitrice di Premio Nobel per la letteratura nel 1909 e la prima donna a essere nominata fra gli Accademici di Svezia nel 1914 . L’autrice ricevette l’incarico dal ministero dell’educazione svedese di scrivere un libro per ragazzi che avesse uno scopo educativo   e così nacque in lei l’idea   del Meraviglioso viaggio di Nils Holgersson, pubblicato fra il 1906 e il 1907. Nils è un ragazzino un po’ monello che non ama studiare e che a causa di uno scherzo ad un folletto si ritrova trasformato in un piccoletto, una specie di homunculus piccolo piccolo, condannato a restare quasi invisibile agli umani per chissà quanto, forse per sempre. Disperato, il piccolo Nils non sa più cosa fare, ma viene in qualche modo salvato da un gruppo di oche selvatiche in transito sulla Scania verso la rotta migratoria primaverile. Nils, in groppa al suo papero domestico di nome Mårten, si lascerà t

E se si abolissero gli stage ?

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Leggevo tempo addietro sulla Stampa che l’Università Avogadro di Novara detiene una lista di 260 posizioni per stagisti in aziende novaresi e che quest’anno tutte le scuole superiori, compresi i licei, hanno introdotto stage curricolare per tutti gli allievi a causa dell’obbligatorietà di questa pratica introdotta di recente nell'ordinamento scolastico. La Camera di Commercio di Novara proponeva inoltre una lista di aziende che desiderano acquisire stagisti. Bene. Interrogo quindi  Gi-Group, una delle più rinominate agenzie per il lavoro e filtro il database on line alla ricerca di sbocchi maggiormente riferibili ai laureati in economia, vale a dire posti di lavoro veri di contabilità, finanza, consulenza, risorse umane, legale, sulla piazza di Novara, ottenendo in risposta zero posizioni aperte… dicasi zero ! Deduzione: ma non è che la pratica dello stage sta uccidendo il mercato del lavoro per i giovani? Questo sulla base di alcune semplici considerazioni suffragate a

Incontro ravvicinato con Magdi Cristiano Allam

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Voce di un ex-Islam moderato? Pasdaran all'incontrario? il giornalista egiziano ieri al Broletto di Novara ha detto la sua su Ius soli, Maometto e terrorismo. Invitato a Novara dall' Associazione Novara Città Futura, Magdi Cristiano Allam ha presentato ieri al Broletto di Novara, di fronte a un centinaio di persone, il suo nuovo libro  Maometto e il suo Allah . L’intervento del giornalista e scrittore cairota ha toccato i temi dello Ius soli, la figura di Maometto, il terrorismo. Ecco, senza pretesa di essere esauriente, alcuni dei concetti importanti proposti alla riflessione nel corso dell’intervento. - Si esprime contrarietà sia allo Ius soli sia allo ius sanguinis nella attuale formulazione della legge esistente. La scelta della cittadinanza deve essere univoca, non associabile a doppia cittadinanza. E’ una scelta di adesione culturale che non dovrebbe essere valutata solo in termini quantitativi (es: numero di anni trascorsi nel Paese), ma qualitativi: la c