Legata alla Terra



Avete mai incontrato la vostra anima gemella? Sì? e ve ne siete innamorati? È possibile, e siete anche riusciti a coronare il vostro sogno d’amore? Ecco, forse questo non è da tutti perché la vita talvolta è crudele e possono verificarsi circostanze a impedirlo. Certo è che quando due anime gemelle si incontrano non esiste nulla che possa impedirne l’attrazione reciproca, come succede a due magneti che non sanno fare altro che attrarsi e restare uniti, avvinghiati, per sempre; a meno che qualcosa o qualcuno non giunga a separare queste nostre anime, con la forza, o con l’inganno o convenzione sociale o tabù, non esclusa la violenza criminale. Quando questo avviene, a due anime gemelle, è una vera e propria disgrazia o addirittura, come nel caso di Alba, una tragedia.
Tragedia annunciata già nell’incipit del libro, una delle più intense che abbia mai letto, di una semplicità e ineluttabilità che non lasciano spazio al dubbio. A questo punto il lettore potrebbe decidere di non proseguire la lettura del libro, perché immagina già che non sarà un lieto fine; invece no, non fate questo errore, proseguite, soprattutto voi che amate i finali aperti a soluzioni dischiuse alla speranza, al sorriso e a lacrime di commozione. E infatti non è da tutti saper condurre un gioco avendo in mano carte di apertura così apparentemente sfavorevoli, ma l’autrice c’è riuscita e qui sta la differenza fra un autore tecnicamente preparato ed una straordinaria scrittrice capace di emozionare dalla prima all’ultima riga come Chiara Kiki Effe! Sì, perché la lettura è davvero emozionante, ogni pagina scorre via con scioltezza e la nostra Alba ci prenderà l’anima con la sua genuinità e la sua innocenza. Non ce ne potremo staccare. L’accompagneremo attraverso l’infanzia, l’adolescenza e la maturità di giovane donna alle prese con un amore che la società disapprova, scandaloso, ma al quale al tempo stesso è impossibile rinunciare. E la crescita di questo amore avviene senza intaccare l’innocenza di Alba che continua ad essere quella bambina un po’ strana, latrice di sensibilità e capacità straordinarie, ereditate dalla nonna, che lei chiama “dono”. E’grazie a questo dono così particolare che Alba entra in contatto con il mondo dei trapassati, aiutandoli ad “andare oltre”. L’autrice riesce a far convivere questo aspetto divinatorio, teologicamente riprovevole, in un normale contesto religioso nel quale però Alba concluderà purtroppo tragicamente la sua breve esistenza.
La vicenda si muove in una delle regioni italiane più poetiche dal punto di vista paesaggistico che l’autrice descrive con maestria: impareremo a conoscere Quota di Poppi, località agricola della provincia di Arezzo dove Alba vede la luce in una famiglia contadina nell’immediato dopoguerra, con i suoi bei e suggestivi panorami, nei quali ci sembrerà di muoverci con naturalezza, fino ad abbracciare l’Umbria e la città di Norcia, dove la vicenda giunge al suo epilogo. Ma non solo, grazie ad Alba conosceremo la vita agreste di quel periodo, le difficoltà di una ragazzina, per quanto intelligente, di affrancarsi da un destino già segnato in partenza, lottando con tutte le sue forze per liberarsi da una condizione ancestrale e diventare una maestra grazie allo studio e all’applicazione. Ci addentreremo poi nel castello medievale di Poppi e, grazie al “dono” di Alba, ci avvicineremo al fantasma della contessa Guidi, moglie dell’uomo più potente di Poppi, la bella e terribile Matelda. La vicenda si conclude ai nostri giorni poco dopo il terremoto che toccò Norcia nel 2016.
A questo punto il lungo flashback, utilizzato come tecnica narrativa, si interrompe e avremo modo di lasciarci ancora respirare dall’anima di Alba che solo allora riuscirà a intravedere come poter finalmente passare serenamente oltre, nella pace, con la speranza di ricongiungersi con l’amore tanto prematuramente perduto.
E vi devo confessare che dopo aver chiusa l’ultima pagina mi ci è voluta una settimana per decidermi di lasciare andare Alba alla quale mi sentivo legato al punto da non riuscire più a staccarmene!

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