Ethan - L'angelo del silenzio | di Elizabeth Giulia Grey
Elizabeth Giulia Grey, con Ethan - L'angelo del silenzio, apre una finestra su un mondo celato, difficile da avvicinare, quello
dell'autismo. Lo fa con un romance, ambientato in California, in un modo lieve
e allo stesso tempo intenso. Lieve in quanto rispettoso di questo importante
disturbo del neuro sviluppo, di chi ne soffre, e intenso perché i protagonisti
si rivelano senza ipocrisie e pietismi nella loro forza e talvolta impotenza,
alle prese con un male difficile da accettare.
Il racconto è focalizzato sulla figura di Kate, la
protagonista, le cui caratteristiche, che il lettore scoprirà, consentono
all'autrice di affrontare aspetti insoliti quando si parla di disagio sia
fisico che psichico.
Kate è una studentessa di psicologia che si trova catapultata
per iniziativa dell'università in un'attività per lei imprevista, quello di
babysitter a un bimbo affetto da autismo. E' raro, nella vita reale, che questo
accada: gli psicologi vivono generalmente in un mondo altro, distaccato; sono
osservatori più che degli operativi; anche quando si confrontano con i pazienti
lo fanno all'interno di strutture dedicate, assistenziali o di cura. Non esiste
la figura della psicologa babysitter, dello psicologo o della psicologa
badante, ad esempio. Eppure, molte persone nella vita quotidiana, affette da
patologie o da necessità di cura e assistenza, quanto necessiterebbero di
approcci integrati! Questo nel mondo delle professioni non è previsto, in
quello del lavoro sarebbe richiesto, e l'autrice pone a tutti gli effetti
proprio questo problema al quale Kate invece non si sottrae svolgendo la
propria mansione, dopo aver superato le resistenze iniziali, con una
motivazione tutta particolare, dettata anche da ragioni personali. Kate
all’inizio del romanzo è un personaggio enigmatico, come anche Philip, il padre
di Ethan; essi si svelano al lettore a poco a poco e gli ultimi dettagli
compaiono quasi al termine del racconto, così che il quadro generale delle
informazioni necessarie a comprendere determinati comportamenti possa svelarsi
compiutamente soltanto verso la fine.
Per tutto il racconto Ethan è l'essenziale punto di
riferimento attorno al quale, come un catalizzatore, si sviluppa la storia. Ma
non solo: ci sono ovviamente altri personaggi, non molti, alcuni chiave, primo
fra tutti Philip e infine, fra questi ultimi, non meno importante, William il
fratello minore di Philip.
Chiaramente in Ethan la love story c'è tutta, nonostante il romanzo sia un romance atipico, che concede molto al pensiero e alla psicologia dei personaggi
principali coinvolti. Questo è soprattutto evidente nei dialoghi. Scambi di
battute che nella vita reale occuperebbero pochi secondi, nel romanzo sono
condotti in modo molto dettagliato, forse con qualche eccesso. Se vogliamo si
tratta di una criticità di fondo che impedisce al pathos di sprigionarsi
liberamente, ma è un'impostazione evidentemente ponderata dell'autrice che non
smorza la dinamicità del racconto mantenendo comunque il coinvolgimento del
lettore, consapevole di non trovarsi di fronte a un romance tipico e troppo
prevedibile. Anche nelle scene di sesso predomina lo scandagliare dei
sentimenti concedendo poco o niente all'esplicito. Infine, ancora una nota sull'autismo: la lettura del romanzo
consente a quanti non conoscono questa realtà di farsi un'idea più precisa del
disturbo, e delle tecniche terapeutiche, pur senza avere la pretesa di
affrontare il tema in modo troppo sbilanciato sul versante scientifico.
Complessivamente Ethan è un buon libro, adatto a chi cerca nella lettura di
evasione anche quel qualcosa in più che faccia riflettere in modo intelligente
su realtà spesso vissute il più delle volte come disturbanti e quindi da
evitare.
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