Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2012

Il cambiamento fra logica e paradosso - C'è una strada per uscire dalla crisi?

Immagine
Spesso si verificano situazioni nelle quali nonostante tutti gli sforzi e (sic) i sacrifici che vengono richiesti, i problemi non solo non si risolvono, ma anzi si aggravano. Un esempio potrebbe essere proprio quello dell'attuale crisi finanziaria globale, più speculazione viene curata con sempre maggiore immissione di denaro nel sistema, ma questa immissione, anziché risolvere il problema, sembra alimentarlo, da qui: più denaro, più speculazione, ancora più denaro, ancora più speculazione, ecc. in un vortice inarrestabile. Occorrerebbe una soluzione, ma che soluzione? come si arriva alla soluzione? come cambiare la situazione? Il problema non è affatto nuovo. Paul Watzlawick, professore di psichiatria alla Standford University e ricercatore alla Mental Institute di Palo Alto, assieme ai colleghi John H. Weakland e Richard Fish pubblicarono nel 1974 una  celebre teoria del cambiamento "The Change" edito in Italia da Astrolabio. Nonostante la data di pubblicazi

Perché Ial e Csea non esistono più, ovvero il sistema che non c'è.

Quando si affrontano i problemi molto spesso si commette l’errore di non saperli riconoscere. Nel caso della formazione professionale piemontese, che ha visto la triste scomparsa di due fra i maggiori enti storici come Ial e Csea, nel volgere di pochi anni, l’errore potrebbe essere quello di imputare ai due enti le responsabilità del loro disastro.  Come per la crisi dell’Eurozona abbiamo di fronte due enti spensierati che hanno dilapidato e mal gestito le loro fortune oppure un management distratto e, forse non del tutto competente, i cui comportamenti hanno solo anticipato una conclusione che era un po’ già nella logica delle cose?  Per sgombrare il campo da ogni speculazione sia chiaro che non si intende assolutamente correre in difesa di quanti hanno avuto responsabilità gestionali se si sostiene che qui si condivide la seconda delle due opzioni. Vale a dire che la crisi di sistema era nel Dna del sistema stesso e che sarebbe stata ineluttabile e, se le pecche del sistema non v