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Visualizzazione dei post da 2016

L'importanza di chiamarsi Matteo

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Come nella commedia di Oscar Wilde qui va in scena l'apparenza... inoltre il non più giovanissimo Matteo ha dalla sua quella di essere italiano, il che aiuta. Infatti un italiano può permettersi di essere impreciso, vago, incoerente... Se al posto di Matteo ci fosse Angela, beh, con Angela le cose cambiano, lei non può permettersi la vaghezza, né tanto meno di smentire il proprio ministro degli esteri, oppure, se lo facesse, il giorno dopo qu el ministro degli esteri sarebbe dimissionario. Ci si aspetta infatti che Angela sia sempre precisa e coerente, tale è la sua condanna. Invece Matteo può smentire Gentiloni il quale, rappresentando l'Italia, aveva votato per l'astensione sulla famosa mozione Unesco, laddove si nominano in arabo e solo in arabo i luoghi della tradizione ebraica di Gerusalemme. Nomen omen, è il caso di dire. Ma Matteo è incurante del ridicolo internazionale che provoca la sua sciocca presa di posizione, che toglie ancora una volta credibilità e presti

Brexit, quale lezione appresa ovvero il fallimento della democrazia diretta

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Per dirla all’inglese, qual è la lezione appresa - the lesson learnt - dal referendum sulla Brexit? Alcune considerazioni e interrogativi, imprevedibili alla vigilia, si stanno imponendo con forza. Vediamoli brevemente.   1.   La democrazia diretta funziona meglio di quella rappresentativa? A giudicare dal pasticciaccio che il risultato ha evidenziato, sembra proprio di no. La Scozia e Londra per il Remain, l’Ulster spaccato in due, e il resto pro Brexit evidenziano un paese letteralmente frantumato. Inoltre la spaccatura non è soltanto geografica, ma generazionale. I giovani per il Remain e i vecchi per la Brexit. Forse il Parlamento britannico avrebbe potuto risolvere il problema diversamente tenendo conto della situazione del paese e proponendo una via d’uscita praticabile. 2.        È quindi da rivalutare positivamente il divieto previsto dalla nostra carta costituzionale di non sottoporre a referendum materie regolate da trattati internazionali. In questi casi l’esito del refe

Affaire Guidi, come è cambiata l'etica politico-professionale nell'Italia del terzo millennio

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  Un funzionario savoiardo della novella Italia unita non avrebbe mai confidato alla moglie affari di Stato e al tempo stesso non ne avrebbe fatto menzione con amici e conoscenti; il funzionario dello Stato unitario non aveva amici e conoscenti poiché il ruolo pubblico che esercitava, unitamente all'etica professionale, gli avrebbero impedito di coltivare una vita sociale comparabile con quella dei comuni mortali. Da parte su a lo Stato era ben consapevole di questa necessità di riservatezza e spesso assegnava al funzionario, seguito da moglie e figli, sempre nuove destinazioni, al fine di agevolare il funzionario dello Stato a non radicarsi sul territorio onde evitare la nascita di amicizie e condizionamenti di comportamento, interessi e decisioni che sarebbero potuti derivare. Il funzionario savoiardo della novella Italia unita non avrebbe poi confidato nessun affare di Stato alla propria moglie anche per un'altra ragione: era convinzione del funzionario che le donne fo