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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Da Symbiosis a Good Liars la Twins Series prende il volo | di Chiara Kiki Effe

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Da "Symbiosis" a "Good Liars", Chiara Kiki Effe sembra avere imboccato un interessante percorso narrativo con rinnovato vigore che la sta conducendo a traguardi importanti come scrittrice. Ci eravamo abituati alla sua verve romance, ma dopo il primo libro della serie Twins, Symbiosis, con Good Liars l’autrice sorprenderà non poco le sue affezionate lettrici, e questo nonostante il fatto che i due ultimi romanzi, benché vivano di vita autonoma, possono essere visti uno come il sequel dell’altro. Mentre in Symbiosis l’intreccio era incentrato sui legami, simbiotici, fra i personaggi, in Good Liars gli stessi personaggi sono sopraffatti da una realtà ostile che li “costringe?’” a mettere in campo un repertorio di menzogne sempre più raffinate. Symbiosis era un romanzo già intenso con molti personaggi e storie che si dipanavano poco alla volta risolvendosi in un finale denso di suspense. Lo scenario era una New York ammiccante, ma diversa da uno scontato clich

Io sono la preda, quasi un noir ma per palati forti di Anna Pia Fantoni

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Nonostante ci siano tutti gli elementi per un finale da tragedia greca, il romanzo riesce a virare sul lieto fine, che poi è quello che tutti vogliono. Solo che dopo le prime due pagine ci si chiede in che razza di genere siamo finiti: un po’ noir, un po’ thriller, un po’ romance e come abbiamo fatto. Quando si dice la curiosità: un titolo ammiccante una bella copertina, cose così insomma e uno fa download. L’incipit è un colpo allo stomaco, ma non serve il gastroprotettore, ormai te lo sei rovinato, lo stomaco, e il replay viene quasi subito; così ci siamo fatti la conoscenza di Gabriele, depravato schifoso. A questo punto già, se fossi stato un editore, lette le prime pagine, avrei deciso di non pubblicarlo. Certo troppo forte per un pubblico da romance, forse; e non so nemmeno come reagirebbero gli estimatori del noir puro, punterei forse sul thrill, quello c’è. Resto nell’incertezza. Eppure, è scritto bene, mi dico, caspita se è scritto bene, ma che ci fa un libro così nel self-