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"Missione al Nord" di Nelson DeMille

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Non è tanto frequente incappare in un buon romanzo così sfacciatamente anticomunista. In quest'opera DeMille dà esageratamente il meglio di sé nel descrivere le nefandezze che gli americani hanno compiuto durante la sporca guerra in Vietnam assieme a quelle dei vietcong contro gli americani. Chiaramente le prime erano inevitabili, mentre le seconde esecrabili. Detto questo, stabilito il corretto punto di vista da mantenere per tutta la durata del libro, la storia è decisamente avvincente. Punto di forza sono sicuramente i dialoghi farciti di ironia e sarcasmo a piene mani come solo DeMille sa fare. Paul Brenner, veterano della guerra in Vietnam, investigatore criminale dell'esercito, viene richiamato dalla pensione dal suo ex capo per affidargli una missione particolare, quella di individuare dopo trent'anni un testimone oculare di un delitto commesso da un marine contro un altro soldato americano in Vietnam durante la guerra. Brenner ci mette un soffio per capire ch

Je suis pas CHARLIE

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Sul web in questi giorni è un gran fiorire di Aveva-Ragione-La-Fallaci… Ebbene sì aveva ragione lei, ma bisognava riconoscerlo l’11 settembre 2001, non oggi; oggi è troppo tardi. Sarebbe forse cambiato l’approccio nei confronti dell’Islam, con una diversa interpretazione dell’occidente (s)cristianizzato di due concetti molto political-correct come “integrazione” e ”dialogo”. Infatti, siamo proprio sicuri che la cosiddetta “integrazione” sia auspicabile? Non sono forse personaggi integrati nel ricco occidente gli autori dell’attentato alle torri gemelle? Quelli degli attentati all’underground londinese, i tagliatori di teste dell’Isis e questi ultimi stragisti a Charlie Hebdo? Forse che l’integrazione quando funziona "bene" in realtà crea semplice “assimilazione” contribuendo a sconvolgere la psicolabilità delle seconde generazioni viste come straniere in patria sia in occidente sia nei paesi di origine o provenienza?  Facile che la ricerca di identità cultura

"L'ultimo castello", di Jack Vance, metafora moderna sull'immobilismo autodistruttivo

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La Terra è stata devastata da un'immane guerra, i terrestri sono migrati su altri mondi, ma alcuni sono ritornati   rifugiandosi in castelli super accessoriati, Costituiscono una casta di privilegiati, vivono ricordando gli antichi fasti, dandosi alle lettere e alle arti, alla contemplazione, in compagnia di creature eteree, le Phane,  ma basando la propia sussistenza materiale sul lavoro di una specie aliena ridotta in schiavitù,  i Mek, I Mek provvedono al funzionamento dei castelli, forniscono energia, garantiscono la manutenzione degli impianti e mantengono efficienti le armi di difesa. Ma un bel giorno i Mek si ribellano, abbandonano un castello dopo l'altro, dichiarano guerra agli umani e agli abitanti dei castelli facendo strage degli abitanti; tutti i castelli a poco a poco vengono conquistati, tutti  tranne uno, l'ultimo castello di Hagedorn, appunto. Ma gli abitanti di Hagedorn, imperturbabili, continuano a comportarsi come niente fosse, pensano che i M

Noi che abbiamo votato Renzi alle primarie senza la tessera del Pd

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Ebbene, noi che abbiamo votato Renzi alle prime primarie senza essere iscritti al Pd e alle seconde primarie non ci siamo andati giacché il risultato era scontato, possiamo legittimamente e nel pieno delle nostre facoltà, avanzare alcune perplessità su un aspetto che concerne il dibattito su art. 18 e approvazione di Jobs Act.

"La Porta di Mandelbaum" di Muriel Spark

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Se riuscite a superare i due terzi del romanzo probabilmente vi piacerà... Ed è quel che è successo a me. Incuriosito dal contesto storico, proiettato in una Gerusalemme divisa fra Israele e Giordania - siamo nel 1961 ai tempi del processo Eichmann - per una buona parte del libro il lettore ben disposto è portato a fare concessioni sull'intreccio relazionale decisamente poco appassionante dei vari protagonisti, ovviamente tipicamente britannici, ma questo è del tutto inevitabile. C'è il funzionario d'ambasciata in vena di dedicare madrigali di ringraziamento alle sue numerose ammiratrici; una turista inglese mezzo sangue, ebrea e inglese convertita al cattolicesmo; il fidanzato archeologo alle prese con scavi sul Mar Morto e una fondamentale causa di annullamento matrimoniale alla Sacra Rota..., e che dire delle lady impegnate a trapiantare improbabile flora inglese fra le dune del deserto? Fortunatamente spuntano affaristi arabo palestinesi, un pel

Lettere di miscredenti crescono

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Il dialogo fra fede e ragione trova una nuova modalità di espressione: scrivere al papa. Ultimamente si assiste infatti a rinnovati scambi di missive fra pensatori atei e papi nel pieno esercizio delle funzioni papali ovvero emeriti. Oggi è il caso del matematico Odifreddi che, quasi in contemporanea con il carteggio Scalfari Vs papa Francesco, ha avviato una dotta corrispondenza con papa emerito Benedetto XVI. Come interpretare il fenomeno? Perché atei dichiarati sentono il bisogno di interpellare le più alte cariche del cattolicesimo per porre domande ultime? Nessuno mostra segni di cedimento o dubbi nelle proprie convinzioni, per lo meno nessuno li dichiara, anzi entrambi ribadiscono le rispettive atee certezze, tuttavia gli stessi insigni pensatori, nel dichiarato e lodevole intento di ricerca della Verità, si rivolgono proprio ai massimi custodi della Verità rivelata. Se non ora, sembrerebbe essere il senso, quando? http://www.repubblica.it/cultura/2013/09/24/news/ratzinger_caro_

Formazione piemontese, check list delle peggiori pratiche per rallentare l'inesorabile declino

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Lo scorso giugno inaugurammo questo blog con un articolo dedicato al fallimento di due importanti enti di formazione professionale piemontesi. In quell’articolo si sosteneva che il fallimento fosse ineluttabile a causa delle regole farraginose del sistema che finanzia la formazione e che presto altri enti avrebbero sofferto degli stessi problemi in modo acuto e strutturale. Dopo qualche mese la situazione contingente degli enti formativi piemontesi si è effettivamente aggravata, eppure ancora queste istituzioni di piemontesi testardi come solo i piemontesi sanno esserlo in certe circostanze, non hanno compreso che ormai è tempo di reagire. Come? In Piemonte ci sono troppi enti di formazione, un mercato  che si riduce sempre più, anche a causa della crisi economica generale, con regole di funzionamento che producono più danno che vantaggio. Per fare solo un esempio non si comprende come questi enti non chiedano a gran voce il ritiro delle deleghe regionali dalle province in materia

La Messa è finita e lo Tsunami Tour finisce fuori porta

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Deve essere un vero momentaccio per il M5S, proprio una specie di tsunami, per aver preso una decisione così contraddittoria con i propri principi ispiratori volti alla massima trasparenza: invece, gita fuori porta con destinazione sconosciuta, carico di neoparlamentari in odore di eresia, incontro con il capo supremo o con il duumvirato dirigente al completo, porte sprangate, ma soprattutto no streaming! Dopo la gita l'ineffabile Crimi dichiara: " E' stato molto bello, abbiamo pranzato e discusso tutti assieme, non è vero che nel M5S non ci sia dibattito", ecc. ecc.  Il no streming riconduce l'esperienza del Movimento alla normalità e prevedibilità. Che cosa sta succedendo? Succede che l'elezione di un così elevato numero di parlamentari grillini ha creato un problema imprevisto o sottovalutato. La base on line continua a essere espressione di se stessa, ma i parlamentari come fanno a far sentire la loro voce? I parlamentari rischiano di andare

Il dopo voto, considerazioni indecenti

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Non ricordo quando si iniziò a parlare di elezioni anticipate, forse attorno al 2010… alla fine dopo una campagna elettorale estenuante le abbiamo avute. Finalmente! E come sono andate? Bene, direi, benissimo. Infatti il risultato è stato di una chiarezza cristallina. Poco convinti? Ecco la dimostrazione. Domanda: chi ha governato nell’ultimo anno il Paese? Risposta: una coalizione formata dai due maggiori partiti, il Pd e il Pdl. Domanda: chi ha vinto le elezioni? Risposta: ma proprio le due coalizioni dei due maggiori partiti che hanno sostenuto il governo presieduto da Mario Monti. Ergo, il messaggio è chiaro: Pd e Pdl continuino a governare.  Forse esiste un problema perché le aspettative dell’opinione pubblica erano diverse? si pensava ad una vittoria netta del Pd e invece non c’è stata; si pensava di conseguenza ad una diminutio del Pdl e non c’è stata; si pensava ad un’affermazione contenuta di M5S, così giusto per  concedere un brivido di novità e invece non c’è stata un

Così fan tutti ...

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Perché Matteo Renzi non può essere "di sinistra"

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Molti rimproverano a Renzi di non essere di sinistra, sono quelli che la sinistra la conoscono bene, come Bersani (classe 1951), Vendola (1958), D'Alema ( 1949 ), ecc. Renzi invece (classe 1975) quella sinistra non l'ha proprio mai conosciuta. Nato nel bel mezzo degli anni di piombo, estraneo al Sessantotto, assolutamente inconsapevole dell'esistenza delle Frattocchie, mai gli sarà capitato di meditare a fondo Stato e Rivoluzione (Lenin), Salario, Prezzo, Profitto (Marx), Che fare? (ancora Lenin), tomi fondamentali nella formazione politica dell'attuale gruppo dirigente del PD laico o cattolico. Renzi compie 18 anni, l'età per votare, nel 1993, non so se ci rendiamo conto, in piena tangentopoli e alla vigilia dell'era berlusconiana. Ma come fa a ragionare con le categorie della sinistra storica uno così? Fortunatamente per lui ragiona diversamente, dice cose diverse, le collega diversamente, è spiazzante, ha una terminologia non "di sinistra",

Riunioni di lavoro Italian style

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In Italia le riunioni di lavoro si sprecano. E’ questo un indice di efficienza? Dipende naturalmente da come si fanno. Ecco alcuni suggerimenti per organizzare riunioni con stile tutto italiano. Provare per credere.  Volete organizzarne una? Dall’esperienza pluriennale e l’osservazione quotidiana, è stato possibile stilare il decalogo di come organizzare una perfetta riunione di lavoro in puro Italian Style, soprattutto quando se ne potrebbe fare a meno. Eccolo: Verificate che non ci sia un’alternativa migliore. Se la risposta alla domanda, perché “ci riuniamo’?”, è “perché ci riuniamo tutti i lunedì mattina”, continuate a farlo. Non scrivete un’agenda per la riunione, ma   nel caso l’aveste fatto   non condividetela con i partecipanti prima che la riunione cominci;  evitate di fare cenno a quello che si spera di ottenere dalla discussione. Fate in modo che   il numero dei partecipanti sia il più elevato possibile. Una riunione può servire a qualcosa se vi partecipano

Lascia o raddoppia?

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"Calma, calma non mi fraintendete ..." sembra voler dire il professore,  "eccone un altro ..." qualcuno potrebbe commentare, eppure la logica montiana è molto chiara: ha dichiarato a New York la sua disponibilità a continuare l'esperienza di governo "SE" i partiti lo chiamassero ancora; ha dichiarato poi in Italia quello che ha sempre sostenuto, vale a dire che avrebbe terminato la sua esperienza di governo, naturalmente allo scadere della legislatura. Dove sta dunque il problema? Tutto quadra. Lui se ne va, ma se poi altri lo chiamano lui ritorna. Beh ... allora, o partiti, se non vi piace vedete di non richiamarlo, se invece vi piace così tanto, che vi presentate a fare alle elezioni? Elementare, Watson ...

Il gap democratico di M5S

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L'esercizio della democrazia interna nelle organizzazioni politiche è un problema piuttosto diffuso, riguarda il Pdl (ricordare il caso Fini), il Pd stesso, e che dire del sindacato? personalmente, dopo  trentacinque anni di lavoro e – altrettanti - di iscrizione ad uno dei maggiori sindacati nazionali non ho mai partecipato ad una vera e propria consultazione per eleggere i miei rappresentanti, per me resta ancora oggi mistero come vengano decise le candidature sindacali. Nel caso di M5S la questione democratica viene spesso sollevata da partiti concorrenti, giornalisti televisivi, ecc., ma essa non riguarda essenzialmente solo quel Movimento, questo dovrebbe essere chiaro a tutti. Il problema però non va sottovalutato. Il fattaccio del fuori onda è un evento secondario, che esso poi sia stato organizzato ad arte (plausibile) oppure no è ancor più secondario. Bisognerebbe imparare ad analizzare i fatti e le evidenze e non le dietrologie basate su indizi verosimili, ma non

Inutilità di una nuova legge elettorale

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I sistemi elettorali maggioritari favoriscono la nascita di grandi partiti. Essi non sono ben visti dai partiti minori che molto spesso non raggiungono il quorum per ottenere una rappresentanza in parlamento. Con pochi partiti in competizione, ciascuno dei quali gioca un ruolo paritario rispetto all’altro contendente, è più facile rappresentare all’elettore le alternative politiche. Si crea contrapposizione, ma nel contempo anche chiarezza di obiettivi e di alternative. In Italia la legge elettorale che ha abolito il sistema proporzionale ha prodotto un ibrido: al di là delle modalità di voto, preferenze o non preferenze, abbiamo a che fare con un sistema maggioritario fra consorzi di partiti. Ciascun partito si presenta in cordata con uno o più alleati, chi vince è la coalizione non il partito. In questo modo la competizione fra partiti minori non appare disincentivata perché anche un partito piccolo può acquisire vantaggio stando nella coalizione vincitrice. Questo sistema ha a

Il "fascismo" di Grillo e quello degli altri

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La recente querelle sul "fascista" innescata da Bersani a fronte del linguaggio violento adottato da Grillo (ma perché Bersani non si è svegliato un po' prima quando governavano Bossi e Berlusconi? boh, di esempi non ne mancavano certo), induce a riflettere circa le radici del fascismo; esse, a considerare anche il tenore delle dichiarazioni e del dibattito politico generale, soprattutto della 2a repubblica, evidentemente, fanno parte del tessuto antropologico dell'italiano; e si dovrebbe forse chiudere la frase con un punto interrogativo, ma non lo metto.

Crisi finanziara Eurozona: stato dell'arte con modesta proposta

Quando si trattava di aderire all’Euro ampi strati dell’opinione pubblica italiana erano favorevoli in quanto, vista l’incapacità della politica nazionale, ci avrebbe pensato Bruxelles a mettere ordine nei conti italiani. Ricordate? Lo stanno facendo. *** L’Italia ha accumulato negli anni circa duemila miliardi di Euro di debito pubblico. Questi soldi servono per sostenere il fabbisogno della gestione corrente della pubblica amministrazione. Senza il debito pubblico che si esprime in titoli del cosiddetto debito sovrano (bot, cct, ecc a scadenze diverse nel tempo) lo Stato italiano fallirebbe in pochi giorni o ore. Perché lo Stato non può permettersi di fallire? Perché fallendo non avrebbe le risorse per pagare stipendi, pensioni, forniture, mutui sugli investimenti delle   opere pubbliche, ecc. : i cittadini a poco a poco non avrebbero più denaro da spendere per acquistare beni e servizi; anche chi non lavora nello Stato subirebbe danno in quanto sarebbe costretto a fare a meno