La Messa è finita e lo Tsunami Tour finisce fuori porta



Deve essere un vero momentaccio per il M5S, proprio una specie di tsunami, per aver preso una decisione così contraddittoria con i propri principi ispiratori volti alla massima trasparenza: invece, gita fuori porta con destinazione sconosciuta, carico di neoparlamentari in odore di eresia, incontro con il capo supremo o con il duumvirato dirigente al completo, porte sprangate, ma soprattutto no streaming! Dopo la gita l'ineffabile Crimi dichiara: " E' stato molto bello, abbiamo pranzato e discusso tutti assieme, non è vero che nel M5S non ci sia dibattito", ecc. ecc.  Il no streming riconduce l'esperienza del Movimento alla normalità e prevedibilità. Che cosa sta succedendo?
Succede che l'elezione di un così elevato numero di parlamentari grillini ha creato un problema imprevisto o sottovalutato. La base on line continua a essere espressione di se stessa, ma i parlamentari come fanno a far sentire la loro voce? I parlamentari rischiano di andare alla deriva e di perdere i contatti con la base, non tanto perché sono in disaccordo, ma perché vivendo in una diversa dimensione (quella istituzionale) non riescono a trasferire in modo chiaro la loro visione e i loro pensieri verso la base, in altre parole non riescono a trasferire i risultati di un'esperienza in corso. Se M5S non risolverà presto questo gap comunicativo il movimento andrà da una parte e i parlamentari inesorabilmente dall'altra.
Proprio per stroncare sul nascere questa dinamica ecco la pensata geniale. Raduniamo i parlamentari, facciamogli sentire la voce di casa, quella del padrone s'intende,  il fiato sul collo, facciamogli riascoltare i discorsi di appartenenza, gli slogan, rafforziamone il senso di appartenenza, questa gente appartiene al Capo, non alle Istituzioni.
In altre parole la soluzione adottata è simile alla riscoperta di un antico rito, quello della Santa Messa, dal sapore, data la segretezza, alquanto catacombale, i cui elementi fondanti sono lo stare assieme; celebrare la parola, l'atto di fede, la richiesta di perdono, la glorificazione, l'omelia (ah ah ... me la immagino), la celebrazione del sacrificio con autoriduzione dello stipendio, l'incondizionata obbedienza al capo, non fare dichiarazioni, ecc., la comunione finale, probabilmente a base di abbacchio ... Il capo avrà certamente perdonato, ma si sa, subito dopo la formula di congedo "la messa è finita andate in pace", appena varcata la soglia della chiesa i fedeli riprendono in genere a peccare ... faranno così anche i parlamentari grillini? probabilmente sì, peccheranno con gusto premendo a sproposito i pulsanti della tastiera in Parlamento? del no e del sì al governo?  resta da vedere se, in tal caso,  arriveranno roghi e scomuniche oppure cristiano quanto improbabile perdòno. Ne riparleremo in occasione delle novene prossime venture.

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