Je suis pas CHARLIE

Sul web in questi giorni è un gran fiorire di Aveva-Ragione-La-Fallaci… Ebbene sì aveva ragione lei, ma bisognava riconoscerlo l’11 settembre 2001, non oggi; oggi è troppo tardi. Sarebbe forse cambiato l’approccio nei confronti dell’Islam, con una diversa interpretazione dell’occidente (s)cristianizzato di due concetti molto political-correct come “integrazione” e ”dialogo”.
Infatti, siamo proprio sicuri che la cosiddetta “integrazione” sia auspicabile? Non sono forse personaggi integrati nel ricco occidente gli autori dell’attentato alle torri gemelle? Quelli degli attentati all’underground londinese, i tagliatori di teste dell’Isis e questi ultimi stragisti a Charlie Hebdo? Forse che l’integrazione quando funziona "bene" in realtà crea semplice “assimilazione” contribuendo a sconvolgere la psicolabilità delle seconde generazioni viste come straniere in patria sia in occidente sia nei paesi di origine o provenienza?  Facile che la ricerca di identità culturale perduta si rivolga a quanto di più alternativo possa esistere sul piano dei valori e della pratica religiosa se si confronta laicismo e cristianesimo da una parte e Islam, più o meno deviato, dall’altra. Si dice: ma la colpa è degli islamici fondamentalisti… quelli moderati è diverso. Si? e noi come dialoghiamo? Dialogare vuol dire rispettare ed esigere rispetto, forse qui in occidente non si sa né rispettare né esigere rispetto. E’ forse rispettare l’Islam provocare in modo offensivo con vignette blasfeme? E’ questa libertà di informazione o di bestemmia? Questo tipo di libertà non ha nulla a che vedere con la dichiarazione dei diritti umani. Sull’incapacità di esigere rispetto invece si può effettivamente rileggere la Fallaci…
Si dice: eh, ma allora noi non possiamo rinunciare ai nostri princìpi per dialogare, non possiamo accettare una limitazione alle nostre libertà. Ma se si sa dialogare si sa anche presentare nel modo rispettoso i princìpi irrinunciabili occidentali in contesti facili prede del fanatismo. Chi non li accetta, non li capisce o non li vuole capire, li disprezza, se ne deve andare da un'altra parte, questo è molto semplice. Su questo aspetto poco si è fatto. Si preferisce talvolta, di fronte alle nefandezze del totalitarismo islamico, invocare la pena di morte come fa oggi la Le Pen senza rendersi conto che anche il chiedere la pena di morte è una forma di abdicazione ad un contenuto fondamentale dei diritti dell’uomo i quali, come tutti sanno, si sono formati in un contesto occidentale antitotalitario! Ma questo poco importa, o importa di meno. Noi siamo solo scioccati del fatto che il fanatismo uccida i provocatori blasfemi dell’Hebdo. D’altra parte la provocazione chiama violenza e non si può pretendere tolleranza da chi non è tollerante per sua natura. Chi ha buon senso lo adoperi. Non che le vignette blasfeme contro la Santissima Trinità siano state da meno, ma la Chiesa e la società (s)cristianizzata occidentale hanno ormai immagazzinato molto bene nei rispettivi Dna il concetto di libertà di espressione del quale, occorre riconoscere, non sempre l'occidente fa buono e rispettoso uso. Per questo Je--Suis-Pas-CHARLIE.

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