Inutilità di una nuova legge elettorale


I sistemi elettorali maggioritari favoriscono la nascita di grandi partiti. Essi non sono ben visti dai partiti minori che molto spesso non raggiungono il quorum per ottenere una rappresentanza in parlamento. Con pochi partiti in competizione, ciascuno dei quali gioca un ruolo paritario rispetto all’altro contendente, è più facile rappresentare all’elettore le alternative politiche. Si crea contrapposizione, ma nel contempo anche chiarezza di obiettivi e di alternative. In Italia la legge elettorale che ha abolito il sistema proporzionale ha prodotto un ibrido: al di là delle modalità di voto, preferenze o non preferenze, abbiamo a che fare con un sistema maggioritario fra consorzi di partiti. Ciascun partito si presenta in cordata con uno o più alleati, chi vince è la coalizione non il partito. In questo modo la competizione fra partiti minori non appare disincentivata perché anche un partito piccolo può acquisire vantaggio stando nella coalizione vincitrice. Questo sistema ha alimentato il contenzioso fra partiti di opposte coalizioni e addirittura il contenzioso fra partiti all’interno della stessa coalizione. Si può affermare che l’attuale sistema maggioritario italiano presenta i peggiori difetti del maggioritario (litigiosità fra partiti alternativi) assieme ai peggiori difetti del proporzionale (proliferazione dei piccoli partiti e instabilità delle alleanze e di governo).

E dunque?

Conclusione 1: se si desidera un sistema maggioritario occorre liberarsi del principio delle alleanze fra coalizioni a favore della competizione fra partiti alternativi. Questo sarebbe un incentivo alla formazione di partiti che raccolgano al proprio interno sensibilità differenti, ma non contrapposte.

Conclusione 2: la riforma della legge elettorale, stante l’attuale sistema maggioritario, è inutile: il problema della cooptazione dei candidati è risolvibile con un effettivo meccanismo di primarie che i partiti potrebbero organizzare.  Le primarie però andrebbero organizzate seriamente sia sulla base di liste di iscritti al partito sia eventualmente istituendo liste di elettori che si iscrivono al partito unicamente per partecipare alle elezioni primarie. Anche la partecipazione dei candidati alle primarie dovrebbe essere regolamentata in modo da favorire le pari opportunità dio poter partecipare liberamente e attivamente alla vita politica.


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