Il "fascismo" di Grillo e quello degli altri



La recente querelle sul "fascista" innescata da Bersani a fronte del linguaggio violento adottato da Grillo (ma perché Bersani non si è svegliato un po' prima quando governavano Bossi e Berlusconi? boh, di esempi non ne mancavano certo), induce a riflettere circa le radici del fascismo; esse, a considerare anche il tenore delle dichiarazioni e del dibattito politico generale, soprattutto della 2a repubblica, evidentemente, fanno parte del tessuto antropologico dell'italiano; e si dovrebbe forse chiudere la frase con un punto interrogativo, ma non lo metto.

Si commette una leggerezza quando si parla di "Fascismo" ed è quello di associare la parola essenzialmente ad una forma di governo, o regime, dittatoriale. Certamente questo è vero, ma scavando più a fondo ci si dovrebbe chiedere come mai ad un certo punto le forze semplificatrici che si manifestano anche con la violenza verbale politica hanno la meglio? Esiste qualcosa di nascosto, di più sotterraneo nella cultura nazionale che potrebbe spiegarlo? Sicché, leggiucchiando qua e là mi sono imbattuto nel discorso che Benito Mussolini fece alla Camera il giorno dell'insediamento del suo governo.
Quel discorso, è bene sottolinearlo, ottenne fra gli altri anche i voti di fiducia di De Gasperi, Giolitti e Gronchi, futuro presidente della Repubblica italiana, segno che è difficile riconoscere il diavolo quando ci si siede a tavola ...
Quel discorso fu pronunciato vigente lo Statuto albertino, dunque al riparo da qualsiasi provvedimento legislativo di tipo dittatoriale. Le sue analogie con il tempo presente sono sconcertanti (a parte i riferimenti della politica estera del tempo) sia per quanto riguarda lo stile oratorio che ricorda purtroppo troppo da vicino certi nostri politici "moderati" (sic) sia per i contenuti; ecco alcune perle e non è difficile scoprire le analogie con molte argomentazioni odierne:

"Ho costituito un Governo di coalizione e non già coll'intento di avere una maggioranza parlamentare, della quale posso oggi fare benissimo a meno, ma per raccogliere in aiuto della Nazione boccheggiante quanti, al di sopra delle sfumature dei partiti, la stessa Nazione vogliono salvare";

"Le direttive di politica interna si riassumono in queste parole economia, lavoro, disciplina";

"Il problema finanziario è fondamentale: bisogna arrivare colla maggiore celerità possibile al pareggio del bilancio statale";

"L'aumento del prestigio di una Nazione nel mondo è proporzionato alla disciplina di cui dà prova all'interno;

"Chiediamo i pieni poteri perché vogliamo assumere le piene responsabilità".

Facciamo dunque attenzione alle degenerazioni della politica di oggi perché esse non si presentano più con la camicia nera, infatti oggi sono di moda altri colori come il viola, il verde, l'azzurro ... sì, anche quello.

-----------------------------------
Il discorso del bivacco di Mussolini

Commenti

Post popolari in questo blog

Ray Donovan, sláinte a tutto il male che c’è.

L'ultima dei Neanderthal

Norwegian Wood ovvero delle ancestrali pulsioni fra Eros e Thanatos