Lettere di miscredenti crescono

Il dialogo fra fede e ragione trova una nuova modalità di espressione: scrivere al papa.
Ultimamente si assiste infatti a rinnovati scambi di missive fra pensatori atei e papi nel pieno esercizio delle funzioni papali ovvero emeriti. Oggi è il caso del matematico Odifreddi che, quasi in contemporanea con il carteggio Scalfari Vs papa Francesco, ha avviato una dotta corrispondenza con papa emerito Benedetto XVI. Come interpretare il fenomeno? Perché atei dichiarati sentono il bisogno di interpellare le più alte cariche del cattolicesimo per porre domande ultime? Nessuno mostra segni di cedimento o dubbi nelle proprie convinzioni, per lo meno nessuno li dichiara, anzi entrambi ribadiscono le rispettive atee certezze, tuttavia gli stessi insigni pensatori, nel dichiarato e lodevole intento di ricerca della Verità, si rivolgono proprio ai massimi custodi della Verità rivelata. Se non ora, sembrerebbe essere il senso, quando?
http://www.repubblica.it/cultura/2013/09/24/news/ratzinger_caro_odifreddi_le_racconto_chi_era_ges-67150442/?ref=HRER3-1

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