Così fan tutti ...


Si sa come vanno certe cose, metti un capoluogo di provincia che è sempre stato una roccaforte di un certo partito politico, le amministrazioni comunali non possono non interessarsi delle realtà economiche importanti, sicché quando si nomina il Consiglio di amministrazione, un presidente, facciamo un esempio, di una banca locale molto importante, l'amministrazione cittadina vuole vederci chiaro,  il partito che la esprime ovviamente pure; quando la realtà economica in questione è di importanza nazionale, vuole vederci chiaro anche il partito a livello nazionale. Quando si scelgono gli amministratori di quella banca, non è che il partito imponga i propri uomini, ma fa sapere in giro, al sindaco della città (ad esempio, ma è solo un esempio...) che bisogna stare attenti, se venissero nominati alcuni e non altri sarebbe meglio perché  il segretario nazionale (ad esempio, ma è solo un esempio...), il tale, il tal altro ci tengono ... "Ci tiene" è l'espressione più ricorrente, non strettamente compromettente, ma condizionante quanto basta: nessuno ti obbliga a fare certe cose (ad esempio un finanziamento, ma è solo un esempio, s'intende), solo ti fanno sapere che sarebbe meglio farle; dopo, intendiamoci, non è che il partito è responsabile, tu sei un "tecnico", conosci le cose, farai di certo la cosa giusta, sappi però che su in alto qualcuno ti osserva...
Questo è il contesto nel quale le organizzazioni più o meno libere, più o meno collaterali ai poteri, più o meno forti, operano: collegate, non occupate, con i centri di potere della politica. Alla fine, se qualcosa va male, la politica ne esce sempre bene, al massimo qualche malaccorto perde il posto ... tutto lì.

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