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"SAFE", IL MALE DENTRO | MINISERIE SU NETFLIX

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Oggi parliamo di Safe, serie televisiva franco-britannica creata da Harlan Coben, scrittore statunitense specializzato in gialli e thriller. La serie racconta la storia di Tom, un chirurgo vedovo con due figlie adolescenti, in crisi ma non troppo per la perdita della moglie morta di cancro. Dopo che la figlia maggiore scompare, Tom (Michael C. Hall) svolge un’ indagine parallela a quella della polizia e finisce per conoscere tutti i segreti delle persone a lui vicine. La vicenda si svolge in una comunità benestante e protetta, che vive in una sorta di safe zone (appunto), che dovrebbe garantire la sicurezza dai pericoli provenienti dall'esterno. Invece... Attualmente su Netflix, gli otto episodi compongono una sola e probabilmente unica stagione; non ci sarebbe infatti proprio altro da aggiungere a giustificarne la continuazione. Il climax è sostanzialmente British, non solo perché gli episodi sono stati girati fra Manchester e Liverpool. Prevale infatti la tipica alternanza fra a

SEGNALAZIONE | "Raccontami di Elena" di Clementina Tirino

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Romanzo vincitore del concorso AV opera prima 2019. Elena, una bellissima Rom, entra per caso nella vita di un noto psicoterapeuta, travolgendone le abitudini consolidate. Lei avrebbe dovuto solo rubargli il portafoglio e l'uomo, vedendola, vorrebbe farne solo un meraviglioso oggetto sessuale... ma la storia prende un percorso diverso, fatto di amore travolgente che s'infittisce sempre più, nonostante tutto e tutti. La vita cambia, l'atteggiamento professionale dello psicologo cambia, i desideri di Elena cambiano e sarà proprio il più bel segnale dell'amore tra due persone a far cambiare il destino di entrambi, irrimediabilmente. Uno psicologo di successo, un brivido nuovo, una pelle olivastra. Un lettino, una donna smemorata con tanto da raccontare. Un grande amore, due occhi verdi, tante rose bianche e il desiderio di tornare indietro con il tempo. Occhi lucidi, lacrime, paura e pregiudizi.  Togli il tempo. Togli anche Dio. Due cuori in corsa che non arrivano da nessu

Quella casa in fondo alla pianura | di Davide Bernardin

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L’ abbiamo studiato tutti a scuola ma soprattutto imparato grazie agli innumerevoli film ambientati all’epoca della guerra di secessione americana che la vittoria dei nordisti sull’esercito degli stati confederati nel 1865 coincise con la fine della schiavitù negli Stati Uniti. Il XIII e XIV emendamento sancirono a tutti gli effetti quell’importante risultato e impegnarono lo Stato americano a garantire i diritti civili degli ex schiavi. Il XV emendamento nel 1870 concesse infine il diritto di voto anche ai nuovi cittadini. Tutto risolto dunque? Sembrava, e invece i cambiamenti non furono automatici, ci volle del tempo ed è noto che anche anni dopo l’approvazione degli emendamenti in alcune fattorie nelle zone più sperdute del sud del paese la schiavitù continuò a mantenersi. E qui comincia appunto “Quella casa in fondo alla pianura” di Davide Bernardin, la cui idea è originale, sostenuta dall’intreccio bene articolato fra le linee narrative. All’autore va riconosciuto il merito di a

Blindspot, un tatuaggio tira l'altro (con spoilerino)

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Nonostante qualche dubbio sorto alla fine della seconda stagione, ho continuato questa serie Netflix: “tanto sono sempre in tempo a mollare”. Dopo la terza stagione mi sono detto, “però qualche episodio merita”; dopo la quarta, “carina questa stagione”; infine, mosso a curiosità per come Martin Gero, ideatore della serie, sarebbe riuscito a fare i conti con la protagonista Jane Doe, sono giunto in fondo anche alla quinta. In tutto 100 episodi all’ insegna di azione, thriller e enigmistica. Blindspot è l’apoteosi del crimine targato Fbi, Cia, Nsa e, da quando qualcuno ha spiegato agli americani che la realtà non è bianca o nera come spesso loro la descrivono, non si trattengono più. Buoni e cattivi sono scomparsi e, se gli uni o gli altri talvolta ancora riemergono, lo fanno a ruoli intercambiabili, sin troppo. Quando poi si prende un cattivo e lo si vuole riportare sulla retta via le cose non sono affatto semplici. Ad esempio, prendiamo Jane Doe e chiediamoci se essa sia responsa

Clark, la imperdibile miniserie Netflix. Nessun vaccino sarà mai in grado di neutralizzare la sindrome di Olofsson

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Perché Jonas Åkerlund abbia sentito il bisogno di raccontare le epiche gesta di Clark Olofsson sarebbe da sapere. Fatto sta che il regista di Clark, fortunata miniserie in questi giorni su Netflix, è un personaggio di quelli strambi. Svedese, nato a Bromma (Stoccolma) nel 1966, è regista e batterista e vanta un curriculum di tutto rispetto. Solo per il fatto di aver lavorato con i miei adorati Roxette, per i quali ha realizzato numerosi video lancio dei loro album e canzoni, lo rende ai miei occhi e orecchi degno di onore e imperitura gloria. Inoltre, ha partecipato a diversi tour di famose pop stars quali Blondie, Madonna, Beyonce, Taylor Swift, e probabilmente ha suonato con i Metallica, Paul Mc Cartney, Ozzy Osbourne, e tanti altri. Insomma, ha fatto tante belle cose. Come regista ha all’attivo diversi film, ovviamente sconosciutissimi al di fuori della Svezia, un titolo a caso Polar, ricordatelo perché è importante. Clark invece è una miniserie di sei episodi che ruota attorn

"Hanna", action-thriller di tutto rispetto

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Il conflitto russo ucraino ha indubbiamente sollevato un velo sulle complesse dinamiche che a partire dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica hanno coinvolto gli ex paesi del Patto di Varsavia. Poiché la fiction è spesso più rivelatrice di tante analisi politiche, la visione di alcune serie televisive suggerisce scenari geopolitici interessanti, del tutto plausibili. E non è detto che ciò che è plausibile non possa contenere scampoli di verità nella realtà, così come, rovesciando il ragionamento, la fiction potrebbe addirittura ispirare eventi osservabili nel mondo reale. Non poche serie televisive si prestano a considerazioni del genere. Un tema ricorrente delle fiction americane, ad esempio, è il coinvolgimento diretto della Cia - come vedremo -, sia pure di rami sfuggiti al controllo ufficiale, nei paesi dell’ex Europa dell’Est. Una delle tante serie è appunto Hanna, uscita nel 2019 e conclusa nel 2021, distribuita da Amazon Prime, sviluppata su tre stagioni per un totale

Luther & Alice, un brainstorming fatale I Imperdibile serie Netflix

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Le serie tv inglesi hanno decisamente una marcia in più, su questo non c’è storia, e la serie Netflix LUTHER ne è la prova. Una serie che collocherei allo stesso livello di The Fall, di cui s’era parlato tempo fa. Anche LUTHER è un poliziesco e, in analogia con The Fall, si basa sull’incontro fra detective e personalità criminale. Ma in questo caso c’è qualcosa di più. Il rapporto è molto più intenso e il brainstorming che si scatena fra il protagonista John Luther e Alice Morgan è più ambiguo perché in questo caso l’attrazione è esplicita e ambivalente. Luther è intuitivo, imprevedibile, violento, ma ha ben chiaro quale sia il suo ruolo, pur andando spesso oltre le regole. Alice è una psicopatica, narcisista, priva di empatia, ma attratta dall’intelligenza e dall’arguzia di John. Luther è interpretato da Idris Elba. Ruth Wilson è invece l’attrice che ha interpretato in modo eccellente Alice. La macchina da presa la scruta spesso da vicino e lei comunica con sguardi e atteggiamenti c

SO PERCHÈ SONO QUI - Racconti di giustizia | di Marinella Giuni

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In questo agile volumetto l'autrice Marinella Giuni ci consegna uno spaccato della sua vita professionale di trascrittrice forense che la porta ad affrontare da un’angolatura particolare un aspetto del funzionamento della macchina della giustizia. Siamo all'interno di un sistema complesso nel quale operano diverse figure con ruoli e punti di vista anche relativamente distanti fra loro. In questa raccolta di quindici racconti brevi dal titolo So perché sono qui  il punto di vista è quello di chi osserva e riporta, trascrivendo gli interrogatori delle persone accusate di avere commesso crimini. L'autrice ci fa rivivere i sentimenti provati nel corso delle udienze alle quali ha partecipato, anche all'epoca delle sue prime esperienze, che cominciano solitamente con la classica domanda che il giudice rivolge all’accusato: “Lei sa perché siamo qui?” I casi di fantasia narrati nel libro sono ovviamente ispirati a episodi reali di microcriminalità; a volte gli accusati sono in

BLACK SPOT si può fare!

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Superata la delusione di "Grenseland - Terra di confine", il noir norvegese interrotto dopo una sola stagione sul più bello, e molto probabilmente per sempre, poiché Netflix pare non abbia alcuna intenzione di continuare con una seconda stagione - non si fanno però queste cose, cara la mia Netflix, prima o poi gli utenti cominceranno a ribellarsi -,   e dunque, riprendendo il ragionamento: alla costante ricerca di una serie che mi aiutasse a superare lo shock per il finale di "The Fall", sono approdato a "Black Spot". Serie francese, che, diciamolo chiaro, all’inizio incuriosisce giusto quel tanto da non interromperne la visione dopo il primo episodio, ma che col tempo acchiappa. Sì, lo so, non è che ora sarete già tutti lì smaniosi di cominciare a guardarla, immagino, comunque proseguiamo. La vicenda si svolge in uno di quei paesi nati dalla fantasia degli autori, che potrebbero esistere ma che invece no. Un piccolo paese francese, Villefranche, nome di (

Polvere nel vento | Romance dell'anno di Chiara Kiki Effe

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A fine anno voglio segnalare un romanzo, che è un romance, fra i più interessanti dei tanti letti. E' un Libro che ho seguito sin dal nascere, dalla prima stesura e forse ancor prima. L'autrice, Chiara Kiki Effe, era determinata a creare una storia ispirata a una canzone dei Radio Company, band americana che ho scoperto grazie alla serie tv Supernatural. La canzone in questione è City Grown Willow , il cui inizio suona così: “Lei vuole sapere a che gioco sta giocando Lui vuole che cambino i nomi dei giocatori della partita Lui è giovane negli anni ma saggio in modi incantevoli Lei crede nell’amore, meglio se nelle giornate assolate”. Nel romance di Chiara lei è Willow, lui Dean ed entrambi escono da due storie tormentate. Difficile lasciarsi andare quando ci si è messi in gioco con tutto se stessi, e i due protagonisti sono tormentati proprio da questo loro ingombrante passato. Il romanzo è costruito attorno a questa sfida. Chiara costruisce con naturalezza una love story coinv

The Fall – Caccia al serial killer, su Netflix una serie che affascina

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“The Fall” è una serie Tv britannica e irlandese andata in onda su BBC 2 fra il 2013 e il 2016 e su RTE 1 in Irlanda. Consta di tre stagioni per complessivi 17 episodi di durata elevata, oltre i 50 minuti ciascuno. La serie è ambientata nell’Irlanda del Nord, in particolare Belfast, ma con nessun riferimento alle note vicende terroristiche. È un thriller drama che si sviluppa attorno a efferati omicidi locali che hanno per vittime giovani donne che hanno in comune l’essere single e in carriera. La serie ha avuto successo in Gran Bretagna ed è attualmente diffusa da Netflix con il titolo, integrato per il pubblico italiano, “The Fall – Caccia al serial killer”. The Fall, la caduta, può essere letta come una lotta fra cervelli, quelli di Paul Spector, il killer, interpretato da Jamie Dornan (star di Cinquanta Sfumature) e la Sovrintendente alle indagini, Stella Gibson interpretata magistralmente da Gillian Anderson, che molti avranno riconosciuto nel ruolo di Dana Scully nella seri

CAMBIARE L'ACQUA AI FIORI di Valérie Perrin | Violette, la vita è un dramma

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Non avrei pensato che questo titolo sarebbe diventato, oltre che un best seller, un tormentone che fra il serio e il faceto anima numerosi gruppi letterari su Facebook da un po’ di tempo a questa parte. È un libro che divide le opinioni come pochi, chi lo trova eccezionale e chi insopportabile, non esistono mezze misure. Ed ecco perché alla fine il romanzo ha esercitato un certo richiamo su di me. Se i giudizi fossero stati tutti all’unisono non mi avrebbe di sicuro catturato, anche se, devo dire, il titolo costituisce un forte elemento di attrazione, almeno per il sottoscritto. Sicché me lo sono procurato, dopo un bel po’ di tempo dopo la sua uscita, addirittura a ridosso della pubblicazione in italiano di Tre, della stessa autrice. Il romanzo è scritto in prima persona, è Violette che racconta la sua vita. La prosa è scorrevole, non altisonante, semplice eppure raffinata. Sarebbe bello leggerlo in francese, nonostante sia convinto che il traduttore, Alberto Bracci Testasecca, a

RAMONDO LO SCUDIERO di Antonio Chirico | Amori, tradimenti ed epiche battaglie di un eroe dimenticato.

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Chi ama i romanzi storici troverà pane per i suoi denti in questo Ramondo lo Scudiero ovvero Raimondello Orsini Del Balzo (1350 – 1406). L’autore, Antonio Chirico, rispolvera un periodo storico fra quelli più immeritatamente sottostimati della storia d’Italia, quello del Basso Medioevo caratterizzato da perenni lotte di potere, alleanze militari e dinastiche nelle quali emergono le disinvolture dei vari capitani di ventura che in molti casi hanno segnato le fortune così come le disgrazie di interi reami. Siamo a cavallo fra 1300 e 1400. Ramondo è una figura storica importante nella storia dell’Italia meridionale e le sue vicende si prestano a un racconto in cui la fantasia prende talvolta il sopravvento sulla ricostruzione storica, ma in definitiva non al punto da rendere inattendibile lo sviluppo dell’intero racconto. Il romanzo è infatti denso di dettagli storici precisi: l’autore, d’altra parte, mette bene in chiaro quali sono le parti romanzate in una opportuna nota finale, sic