SO PERCHÈ SONO QUI - Racconti di giustizia | di Marinella Giuni




In questo agile volumetto l'autrice Marinella Giuni ci consegna uno spaccato della sua vita professionale di trascrittrice forense che la porta ad affrontare da un’angolatura particolare un aspetto del funzionamento della macchina della giustizia.


Siamo all'interno di un sistema complesso nel quale operano diverse figure con ruoli e punti di vista anche relativamente distanti fra loro.


In questa raccolta di quindici racconti brevi dal titolo So perché sono qui il punto di vista è quello di chi osserva e riporta, trascrivendo gli interrogatori delle persone accusate di avere commesso crimini.


L'autrice ci fa rivivere i sentimenti provati nel corso delle udienze alle quali ha partecipato, anche all'epoca delle sue prime esperienze, che cominciano solitamente con la classica domanda che il giudice rivolge all’accusato: “Lei sa perché siamo qui?”


I casi di fantasia narrati nel libro sono ovviamente ispirati a episodi reali di microcriminalità; a volte gli accusati sono ingegnosi, altre volte prevedibili, talvolta mossi da una disperazione dalla quale sembra impossibile evadere, sebbene non manchino quelli più deliberati per non dire efferati.


Se vogliamo, è un punto di vista distaccato, per nulla coinvolto nello svolgimento di un processo che lascia però spazio al coinvolgimento emotivo dell’autrice e del lettore.


Ne esce un quadro di umanità assai disparata: storie che, seppure abbozzate, ci inducono a parteggiare pro o contro l’imputato e forse più spesso a riflettere su quanto sia arduo garantire un accettabile bilanciamento fra giustizia e legalità.


Un approccio superficiale al problema dell'applicazione della legge e della pena vorrebbe che diritto, legge, giustizia siano i naturali anelli di una catena ideale, ma molto spesso succede che questi anelli si stacchino, come una collana che per chissà quale motivo si rompe perdendo le perle che vagano ciascuna per la propria strada.


La prosa della Giuni è veloce ed essenziale, talvolta con sagaci richiami a una formazione classica a supporto delle sue personali riflessioni.


Le illustrazioni all'interno del libro sono state ideate dalla undicenne Elena Agata Scardilla, scelta fra i concorrenti italiani per illustrare un capitolo de L’Ickabog, la fiaba di J. K. Rowling pubblicata nel 2020.


illustrazione di Elena Agata Scardilla


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