The Fall – Caccia al serial killer, su Netflix una serie che affascina
“The Fall” è una serie Tv britannica e irlandese andata in onda su BBC 2 fra il 2013 e il 2016 e su RTE 1 in Irlanda. Consta di tre stagioni per complessivi 17 episodi di durata elevata, oltre i 50 minuti ciascuno.
La serie è
ambientata nell’Irlanda del Nord, in particolare Belfast, ma con nessun
riferimento alle note vicende terroristiche. È un thriller drama che si
sviluppa attorno a efferati omicidi locali che hanno per vittime giovani donne
che hanno in comune l’essere single e in carriera.
La serie ha
avuto successo in Gran Bretagna ed è attualmente diffusa da Netflix con il
titolo, integrato per il pubblico italiano, “The Fall – Caccia al serial
killer”.
The Fall, la
caduta, può essere letta come una lotta fra cervelli, quelli di Paul Spector,
il killer, interpretato da Jamie Dornan (star di Cinquanta Sfumature) e la
Sovrintendente alle indagini, Stella Gibson interpretata magistralmente da Gillian
Anderson, che molti avranno riconosciuto nel ruolo di Dana Scully nella serie X-Files.
Nonostante
le mie perplessità iniziali, dovute a una certa lentezza narrativa e rigidità con
relativo deficit empatico dei due principali protagonisti, ho apprezzato già
dopo il secondo episodio la scelta della regia di procedere puntando su una
suspence di tipo “ragionato”. Alla fine, la lentezza è da derubricare alla scelta
narrativa di dare voce più al pensiero, allo sviluppo delle indagini, ai
dialoghi sussurrati, essenziali e logici, e devo riconoscere che il risultato è
davvero notevole: fra l’altro non si può nemmeno dire a discapito dell’azione
che è comunque presente nel sottolineare i passaggi fondamentali.
Tutto è già
piuttosto chiaro fin dall’inizio, il killer si sa subito chi è, non c’è
suspence su questo punto. L’attenzione si sposta sulla personalità dei
protagonisti. La Anderson è di una bellezza statuaria, da divinità greca.
Fredda, razionale, distaccata all’inizio, si vedrà con l’andare avanti come
invece sia capace di esprimere sentimenti che costituiscono la base delle sue
intuizioni nel corso dell’indagine. Lui, Paul, ha una personalità contorta e
perversa, che stride con l’immagine esterna del buon padre di famiglia e del
professionista esperto. I suoi crimini sono progettati con cura ed evidenziano
una psicologia perversa e maniacale. Il rapporto che si instaura fra la Gibson
e il killer è di natura cerebrale, c’è infatuazione reciproca? C’è sfida?
Ammirazione?
Gli altri
personaggi sono di contorno, benché alcuni di essi di una certa importanza come
la giovane baby sitter Katie Benedetto, Jim Burns, l’assistente capo della
polizia interpretato dal regista, attore e scrittore John Lynch,
con il quale la Gibson aveva avuto in
precedenza una relazione, la moglie di Paul, Sally, e tanti altri.
Altri
elementi che destano interesse sono evidentemente le storie dei protagonisti,
in particolare quella di Spector, le quali costituiscono un tema importante per
capire la personalità del killer: la giustificazione che egli elabora riguardo
al dolore, la sofferenza, la morte, il piacere, il male e l’efferatezza nella sua
psicologia malata da killer. Nello sviluppo della storia appaiono citazioni di celebri
opere guida come la Divina Commedia e Delitto e Castigo.
E si potrebbe
pensare che in conclusione ci sia la redenzione per l’omicida. È un
interrogativo che fino alla fine aleggia attorno alla vicenda di Paul Spector, ma
su questo lasciamo in sospeso il discorso, chi guarderà la serie lo scoprirà.
The Fall
offre anche una visione della donna in carriera libera da condizionamenti, ma
non dagli stereotipi sociali che la costringono a oggetto del desiderio del
maschio ma mai come soggetto intraprendente quando si instaurano relazioni di
tipo sessuale, espressa bene dalla Gibson, benché questo aspetto sia tutto
sommato un elemento secondario ancorché interessante.
Molto ben
congegnata appare l’alternanza dei punti di vista resa con stacchi brevi fra
una scena e l’altra a sottolineare la contemporaneità degli eventi. Questo
gioco di montaggio l’ho apprezzato tantissimo.
Al termine
della seconda stagione ci si chiede cosa mai gli autori potranno inventarsi
nella terza dal momento che tutto sembra ormai risolto, invece…
Finale
mozzafiato, con un paio di colpi di scena di quelli che fanno saltare sulla
sedia, o sul divano, che condurrà a un epilogo chiaro e definitivo.
The Fall è
senza alcun dubbio una serie di eccellenza che suggerisco agli amanti del
genere poliziesco.
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