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Recensioni parallele | “In Silenzio” e” Il Processo”, legal drama avvincenti

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Per gli appassionati dei thriller psicologici e legal drama, questa volta parliamo di due serie televisive, viste una dopo l’altra. La prima, “In Silenzio”, è spagnola di sei episodi, ambientata in una città di provincia che potrebbe ricordare Bilbao, dall’atmosfera cupa con al centro la personalità psicotica di un ragazzo accusato di aver ucciso i genitori facendoli precipitare dal quinto piano.   Il colpevole, o presunto tale, Sergio, interpretato da Aròn Piper, viene subito arrestato e condannato a scontare sei anni in un carcere minorile da cui esce diciotto mesi prima del termine per buona condotta. Sergio però appare un personaggio alquanto ombroso, taciturno, in grado al tempo stesso di alimentare antipatia e il dubbio: sarà stato davvero l’autore del duplice delitto oppure le cose andarono diversamente? Tornato ad abitare nel vecchio appartamento, Sergio non sa di essere osservato a distanza 24 ore su 24 da un team coordinato dalla psichiatra Ana, interpretata dall’attrice Almu

SEGNALAZIONE |" La Collana", di Cristina Rotoloni

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Da oggi disponibile su Amazon il nuovo paranormal  Titolo: La collana Autore: Cristina Rotoloni Editore: Self Publishing Genere: Narrativa contemporanea - Paranormal Pagine: 188 Costo e-book: euro 2,99 Costo cartaceo: euro 12,00 Disponibile anche per KindleUnlimited Data di uscita: 15 giugno 2023 Link d’acquisto:  https://www.amazon.it/Cristina- Rotoloni/e/B07V1DZN12   TRAMA Laura vorrebbe chiudere con il passato e non sa perché ha accettato di partecipare a quell’incontro in un paese nell’Alta Valle dell’Aterno, in Abruzzo. È sicuramente una follia trascorrere dei giorni con un gruppo di estranei, degli studiosi e le sue ex amiche; per lo più in un luogo suggestivo come la vecchia stazione di Capitignano e a caccia di fantasmi. Si presenta all’appuntamento intenzionata a non farsi influenzare, ma ci sono cose che vanno chiarite, confronti a cui non può sfuggire e quel luogo ha un fascino inquietante che non la lascia indifferente. Una volta lì capisce di aver commesso un errore. Le po

"Porca Vacca" di David Duchovny | Genialata totalmente fuori di testa

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Ed ecco dunque a grande richiesta la recensione di Porca Vacca di David Duchovny. Poiché l’autore è statunitense - ricordate Mulder di X-Files? Sì, proprio lui -  la traduzione italiana del titolo originale inglese Holy Cow non è esatta al cento per cento: sarebbe infatti “santa vacca”, o “vacca sacra”. Ma Porca Vacca in italiano rende bene, perché  Holy  Cow è comunque un’ esclamazione che esprime eccitazione e sorpresa, come in italiano. Che inizio del cavolo questa recensione, okay, avete ragione. Comunque, andava detto. Anche la questione se viene spiegato perché la vacca è porca… beh, Mariano, il libro non lo dice; infatti di sicuro non lo è, anzi, a leggerlo si capisce quanto la mucca - la chiamerò così d’ora in avanti perché muggisce e fa mu - sia invece assai saggia. Ma veniamo al libro. Elsie, la mucca, racconta in prima persona le proprie vicissitudini dal momento in cui per puro caso si sofferma a osservare la famiglia del fattore in estasi, come in preghiera, davanti a uno

Scrittura cuneiforme di Kader Abdolah | Capire l’Iran, Il permanente scontro fra tradizione e progresso

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Il karma del lettore ha fatto sì che il libro mi sia capitato fra le mani di recente. Lui stava lì in attesa, fiducioso, e il suo turno è arrivato proprio a ridosso delle proteste delle donne iraniane sull’osservanza del velo islamico. I fatti recenti hanno conferito al romanzo nuova attualità. “Scrittura cuneiforme” è infatti l’occasione di avvicinare la cultura persiana, al di là degli sconvolgimenti che hanno segnato l'antico impero, Iran dal 1935, negli ultimi cento anni. L’autore, Kader Abdolah , Ismail nella finzione letteraria, è un esule iraniano rifugiatosi in Olanda, .  Il romanzo, un alternarsi fra un presente olandese e il passato iraniano, si apre quando al potere c’è Razha Kan, padre di Reza Palevi, ultimo Scià prima dell’avvento del regime islamico di Komeini. Ma la storia del protagonista ci spinge in un periodo ancora precedente. Il padre di Ismail, Aga Akbar, era nato sordomuto; la madre, Hajar, era una moglie-sige - status di concubina senza diritto ereditario -

FRINGE | Serie evergreen

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Se una serie di cinque stagioni e cento episodi viene vista in meno di due mesi vorrà dire che piace. Giusto? Deve essere proprio così. È quello che è successo a me. La serie non è proprio delle più recenti. Fringe uscì nel 2008 per concludersi nel 2013, dieci anni or sono. Ambientata in realtà alternative, è basata su paradossi temporali che implicano l’esistenza di più universi paralleli anche se poi la narrazione si sviluppa solo su due. Argomento intrigante, visto che mi è venuta la bella idea di ambientare il terzo episodio del mio ciclo di racconti su Davide e Nora proprio in una situazione del genere: un’anticipazione per i miei fedelissimi quanto sporadici lettori.  Ma ritorniamo a Fringe, che in inglese significa margine, limite, soglia alla quale la scienza si arrende al para normale e cerca di trovare le soluzioni per superarla. Fringe è appunto il nome della sezione della FBI dedicata alla soluzione di fenomeni strani. Attorno alla serie stanno diversi interrogativi tutt

Il Bauletto dell'Armida | di Marinella Giuni

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Il Bauletto dell'Armida, di Marinella Giuni (Le Mezzelane), è un romanzo divertente, quasi una fiaba moderna, che tratteggia un'Italia che non c'è più, quella dei piccoli paesi di campagna.  Sebbene ambientato in un'epoca non troppo lontana, fra Merchx e Moser, come argutamente viene messo in evidenza in uno scorcio del racconto, il romanzo echeggia una società estinta.  Chi mai ancora infatti sente dire di curati di campagna, perpetue, pesche di beneficenza capaci di coinvolgere la vita di un'intera comunità? Nella fattispecie, il movente della vicenda è la ricerca accanita di un testamento e ovviamente  del beneficiario, condotta attraverso l' intelligenza furbesca di Armida, appunto, perpetua del parroco del paese.  Traspare uno spaccato di vita popolare semplice, ma non per questo esente da comportamenti ipocriti e grotteschi dei personaggi, che l'autrice descrive con equilibrio e una buona caratterizzazione.  Un romanzo breve che rilasserà i lettori  da

SEGNALAZIONE | L'amico "ammucciato", di Paola Baia

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Titolo: L'amico "ammucciato"

SEGNALAZIONE | "L'ultima Black Sky", di Antonella Chiego

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Titolo: L'ultima Black Sky

Mercoledì, impossibile non pensare a Harry Potter, ma tutto ruota attorno alla Ortega.

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E rieccomi a parlare di Mercoledì, lo spin off della Famiglia Addams che, diciamolo subito, non sarà stata uno schianto di serie, ma le sue brave 4 stelle su 5 gliele do volentieri. Nella recensione precedente già avevo detto quasi tutto e le mie prime impressioni sono state in parte confermate. C’è un’atmosfera alla Harry Potter in questo horror atipico ambientato alla Nevermore di cui parleremo dopo. E c’è una star attorno alla quale ruota tutto quanto: la giovanissima Mercoledì, appunto; che rispetto a HP gioca però un ruolo molto più autonomo e caratterizza maggiormente tutto il serial più di quanto al giovane Daniel Radcliffe nei panni di Harry fosse riuscito. Colpa del personaggio, direte voi, che sfugge a qualsiasi confronto: indipendente, forte, impassibile, ma non infallibile - come non lo è invece  il celebre maghetto - ,e forse anche per questo lei è assai più simpatica. Da dire che Harry Potter (che, ricordiamolo, non è una serie tv) è opera assai più corale, cosa che Merc

"Jerusalem" di Selma Lagerlöf, il cristianesimo fra utopia e realtà

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Di Selma Lagerlöf avevo già avuto occasione di parlare tempo fa: ricordate “ Il Meraviglioso viaggio di Nils Holgersson ”? (recensione su questo blog del 5 luglio 2018).  Questa volta voglio presentare il suo “Jerusalem”, che acquistai al Salone del Libro a Torino un paio di anni fa, edizioni Iperborea. L’avevo messo lì da leggere e finalmente questo mese è arrivato il suo turno. Sarà di aiuto alla comprensione del testo un breve richiamo al movente che mosse l’autrice a scriverlo: ossia il fenomeno del Millenarismo religioso che portò in Palestina, nella seconda metà del secolo XIX, gruppi religiosi provenienti dalle più svariate aree del mondo, principalmente dagli Stati Uniti, come tentativo di rigenerazione morale e materiale.  In quegli anni cominciavano a manifestarsi in Europa e negli Stati Uniti importanti cambiamenti sociali che interferivano con i valori della vita tradizionale, fra questi i mutati ritmi di lavoro a loro volta connessi con lo sviluppo industriale di quegli an

"SAFE", IL MALE DENTRO | MINISERIE SU NETFLIX

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Oggi parliamo di Safe, serie televisiva franco-britannica creata da Harlan Coben, scrittore statunitense specializzato in gialli e thriller. La serie racconta la storia di Tom, un chirurgo vedovo con due figlie adolescenti, in crisi ma non troppo per la perdita della moglie morta di cancro. Dopo che la figlia maggiore scompare, Tom (Michael C. Hall) svolge un’ indagine parallela a quella della polizia e finisce per conoscere tutti i segreti delle persone a lui vicine. La vicenda si svolge in una comunità benestante e protetta, che vive in una sorta di safe zone (appunto), che dovrebbe garantire la sicurezza dai pericoli provenienti dall'esterno. Invece... Attualmente su Netflix, gli otto episodi compongono una sola e probabilmente unica stagione; non ci sarebbe infatti proprio altro da aggiungere a giustificarne la continuazione. Il climax è sostanzialmente British, non solo perché gli episodi sono stati girati fra Manchester e Liverpool. Prevale infatti la tipica alternanza fra a

SEGNALAZIONE | "Raccontami di Elena" di Clementina Tirino

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Romanzo vincitore del concorso AV opera prima 2019. Elena, una bellissima Rom, entra per caso nella vita di un noto psicoterapeuta, travolgendone le abitudini consolidate. Lei avrebbe dovuto solo rubargli il portafoglio e l'uomo, vedendola, vorrebbe farne solo un meraviglioso oggetto sessuale... ma la storia prende un percorso diverso, fatto di amore travolgente che s'infittisce sempre più, nonostante tutto e tutti. La vita cambia, l'atteggiamento professionale dello psicologo cambia, i desideri di Elena cambiano e sarà proprio il più bel segnale dell'amore tra due persone a far cambiare il destino di entrambi, irrimediabilmente. Uno psicologo di successo, un brivido nuovo, una pelle olivastra. Un lettino, una donna smemorata con tanto da raccontare. Un grande amore, due occhi verdi, tante rose bianche e il desiderio di tornare indietro con il tempo. Occhi lucidi, lacrime, paura e pregiudizi.  Togli il tempo. Togli anche Dio. Due cuori in corsa che non arrivano da nessu

Quella casa in fondo alla pianura | di Davide Bernardin

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L’ abbiamo studiato tutti a scuola ma soprattutto imparato grazie agli innumerevoli film ambientati all’epoca della guerra di secessione americana che la vittoria dei nordisti sull’esercito degli stati confederati nel 1865 coincise con la fine della schiavitù negli Stati Uniti. Il XIII e XIV emendamento sancirono a tutti gli effetti quell’importante risultato e impegnarono lo Stato americano a garantire i diritti civili degli ex schiavi. Il XV emendamento nel 1870 concesse infine il diritto di voto anche ai nuovi cittadini. Tutto risolto dunque? Sembrava, e invece i cambiamenti non furono automatici, ci volle del tempo ed è noto che anche anni dopo l’approvazione degli emendamenti in alcune fattorie nelle zone più sperdute del sud del paese la schiavitù continuò a mantenersi. E qui comincia appunto “Quella casa in fondo alla pianura” di Davide Bernardin, la cui idea è originale, sostenuta dall’intreccio bene articolato fra le linee narrative. All’autore va riconosciuto il merito di a

Blindspot, un tatuaggio tira l'altro (con spoilerino)

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Nonostante qualche dubbio sorto alla fine della seconda stagione, ho continuato questa serie Netflix: “tanto sono sempre in tempo a mollare”. Dopo la terza stagione mi sono detto, “però qualche episodio merita”; dopo la quarta, “carina questa stagione”; infine, mosso a curiosità per come Martin Gero, ideatore della serie, sarebbe riuscito a fare i conti con la protagonista Jane Doe, sono giunto in fondo anche alla quinta. In tutto 100 episodi all’ insegna di azione, thriller e enigmistica. Blindspot è l’apoteosi del crimine targato Fbi, Cia, Nsa e, da quando qualcuno ha spiegato agli americani che la realtà non è bianca o nera come spesso loro la descrivono, non si trattengono più. Buoni e cattivi sono scomparsi e, se gli uni o gli altri talvolta ancora riemergono, lo fanno a ruoli intercambiabili, sin troppo. Quando poi si prende un cattivo e lo si vuole riportare sulla retta via le cose non sono affatto semplici. Ad esempio, prendiamo Jane Doe e chiediamoci se essa sia responsa

Clark, la imperdibile miniserie Netflix. Nessun vaccino sarà mai in grado di neutralizzare la sindrome di Olofsson

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Perché Jonas Åkerlund abbia sentito il bisogno di raccontare le epiche gesta di Clark Olofsson sarebbe da sapere. Fatto sta che il regista di Clark, fortunata miniserie in questi giorni su Netflix, è un personaggio di quelli strambi. Svedese, nato a Bromma (Stoccolma) nel 1966, è regista e batterista e vanta un curriculum di tutto rispetto. Solo per il fatto di aver lavorato con i miei adorati Roxette, per i quali ha realizzato numerosi video lancio dei loro album e canzoni, lo rende ai miei occhi e orecchi degno di onore e imperitura gloria. Inoltre, ha partecipato a diversi tour di famose pop stars quali Blondie, Madonna, Beyonce, Taylor Swift, e probabilmente ha suonato con i Metallica, Paul Mc Cartney, Ozzy Osbourne, e tanti altri. Insomma, ha fatto tante belle cose. Come regista ha all’attivo diversi film, ovviamente sconosciutissimi al di fuori della Svezia, un titolo a caso Polar, ricordatelo perché è importante. Clark invece è una miniserie di sei episodi che ruota attorn