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TULIPANI di Francesco Nicolò | Quando il nonno si racconta

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Romanzo breve, leggero, di scorrevole lettura, delicato, che affronta in modo divertente le confidenze intime di un vecchio al proprio nipotino undicenne. L’autore propone a suo modo una difficoltà che forse un po’ tutti abbiamo sperimentato nella vita, quella di entrare in relazione, prima ancora che in confidenza, con le generazioni che ci hanno preceduto. Che cosa c’è ancora che i vecchi possono insegnare ai giovani? O almeno, che cosa possono raccontare i vecchi ancora di interessante? Ed è proprio il racconto delle esperienze passate che unisce chi le ha vissute prima, con chi si sta aprendo alla vita, nonostante il mutare dei tempi. E cosa c’è di più inafferrabile e di accattivante se non il rapporto con l’altro sesso? Attorno a questa idea si sviluppa il romanzo di Francesco Nicolò che porta il lettore, proprio come Federico, ad incuriosirsi alle vicende del nonno Lorenzo, visto sotto una luce nuova, sorprendente e scandalosa. Solo che noi, a differenza del giovane Federic

FENOMENO SUPERNATURAL | Il Tv serie cult concluso dopo 15 stagioni

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PRIMA STAGIONE Capita di accostarsi a una serie Tv perché qualcuno ne abbia parlato, magari anche con un po’ di insistenza, al punto tale che alla fine mi decido: “ e che sarà mai? guardiamola, se non mi piace smetto ”. Si reagisce più o meno in questo modo, no? È il caso di Supernatural, una serie, va detto subito, quanto più distante dalle mie corde: vale a dire, guardo di tutto, basta non vi sia traccia di entità soprannaturali. Diciamo che come presupposto già lascio a desiderare. Questo anche per via della massima popolare “scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”, che contiene una filosofia spicciola ma molto chiara; ciò che è “santo” deve essere rispettato. E dunque, dopo i primi 22 episodi come la mettiamo? Diciamo che i santi non vengono oltraggiati e che il fatto che io sia giunto alla fine della prima stagione già di per sé è un punto a favore della serie.  Ma non enfatizziamo troppo il concetto perché questa è una recensione assai critica, che forse non piacerà a

Il Segreto della Rosa - di Marilynn St. Claire | In cui l'enigma sarà finalmente svelato

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Sequel attesissimo de Il Corvo e la Rosa, dagli imprevedibili accadimenti.   Chi avrebbe potuto immaginare infatti che a Percy sarebbe successo di trovarsi improvvisamente (omissis); accidenti allo spoiler! Ma no no tranquilli, per saperlo dovete proprio prendere in mano il libro e leggerlo, mica ve lo dico. Certo che dire proprio niente niente, insomma, d’altra parte: che prima o poi a Rose sarebbe successo di (omissis); ancora! Beh, ma questo non sarà proprio il caso di dirlo, lo si poteva immaginare che la moglie di Percy si sarebbe ritrovata (omissis).   Invece non lo si poteva proprio immaginare che Ursus, ricordate il levriero? Eh, ma questa è grossa, ve la leggete, va. Comunque, alla fine il Segreto della Rosa , che è poi quella di Satana, detto inter nos - ma lo si sapeva dal primo libro - è stato svelato ed è quanto premeva di più.   Marilynn St. Claire ne è venuta a capo, dopo tutte quelle pagine e pagine che sin dalla prima era evidente che si stava preparando qualcosa d

Venezia soluzione estrema | di Giancarlo Bosini

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Questo romanzo del giallista Bosini è un interessante connubio fra realtà e finzione.  Quello che infatti  mi ha colpito è stata la capacità dell’autore di ambientare una storia ispirata alle vicende di un importante edificio che nel suo genere è un emblema e parte integrante del paesaggio veneziano: l’ex Molino Stucky alla Giudecca che nella finzione romanzesca prende il nome di Mulino Mendel. Prima della sua ristrutturazione, che lo ha effettivamente trasformato in un lussuoso hotel, la costruzione si ergeva nella sua maestà inquietante in modo prepotente sull’isola della Giudecca.  Bosini lo ha trasformato in un palcoscenico prendendo a prestito eventi realmente accaduti, come le devastazioni causate da incendi, ma rendendolo nel contempo il fulcro su cui ruota una storia ricca di suggestioni. Al centro il progetto di trasformazione del vecchio mulino attorno al quale ruotano personaggi dal passato non proprio cristallino e indizi non sempre facili da cogliere soprattutto quando di

"Di uomini e di mondi" | di Martina Tassini

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Di uomini e di mondi  di Martina Tassini - Sette racconti brevi, profondi, ricchi di significato, nella loro semplicità, essenziali: un’essenzialità che porta a riflettere. Proprio per questo, fra una lettura e l’altra, mi è parso necessario prendermi del tempo, così ne ho letto uno al giorno, in una settimana. A dire il vero, il titolo può trarre in inganno perché non tanto di “uomini” si parla in quanto i protagonisti appartengono a quello che i tedeschi chiamerebbero Menschen, vale a dire l’insieme delle “persone” ovvero l’Umanità in senso lato. Uomini e donne che vivono realtà molto diverse fra loro, distanti nel tempo e nello spazio, ma tutti accomunati dalla necessità di fare scelte di vita importanti, di dare un senso alla propria esistenza, cercare o ritrovare sé stessi, la propria felicità, che devono fare i conti fra aspirazioni e le situazioni in cui vivono e che a poco a poco li hanno trascinati dove non volevano, ma non solo. Leggere questi racconti è anche riflettere

Sons Of Anarchy, affresco infernale per una famiglia maledetta

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I Motorcycle Club sono un fenomeno nato negli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale, probabilmente per iniziativa di reduci appassionati di motociclette, una moda diffusasi subito in tutti gli States e in altri paesi. Si tratta di soggetti che prediligono principalmente Harley Davidson, ma anche altri cosiddetti choppers, vale a dire motociclette fortemente elaborate e personalizzate in modo da non farle apparire uguali o simili a modelli di serie. Esattamente il contrario dei cultori dei più famosi brand odierni. Ma in quegli anni si era alla vigilia di importanti cambiamenti epocali di contestazione al sistema che negli Stati Uniti ebbe modo di esprimersi in un capovolgimento dei valori e degli stili di vita non necessariamente caratterizzato da coerenze ideologiche come invece avvenne in Europa e soprattutto in Italia diversi anni più tardi. Ad esempio, nel 1947 le cronache riportano che in una cittadina della California un raduno di motociclisti sfociò in risse e disord

Ray Donovan, sláinte a tutto il male che c’è.

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Scusate, ma per una volta faccio un po’ di spoiler, e vi assicuro che non si perde niente, anzi. Metà dei costi di produzione devono essere andati in superalcolici visto il gran uso che se ne fa. Il fulcro di tutto è lui, Ray, interpretato dal bravo Liev Schreiber. Ray Donovan, origini irlandesi, cattolico sui generis, oggetto di attenzioni morbose, assieme al fratello Bunchy, da parte di un prete cattolico in età preadolescenziale. Il trauma e il senso di vendetta che ne segue aleggiano fin dal primo episodio e richiama il tema della violenza sessuale dei preti pedofili, molto sentito in America. Nella serie emergono spesso tratti della cultura irlandese della famiglia Donovan, nonostante essa sia ambientata negli States fra New York, Boston, Hollywood e Los Angeles. Lui, Ray, è un troglodita, così viene definito da un funzionario dell’FBI, un farabutto, uno che aggiusta le cose che non si possono riparare.   Ray è un violento, un corrotto, un assassino, un fedifrago, insomma uno

22-11-63 di Stephen King attraverso le insidie del passato

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Non sono un grande conoscitore di Stephen King, ma considerato l’enorme successo che il settantaduenne scrittore statunitense ha a livello planetario, mi sono proposto di colmare quella che considero una mia grave lacuna.  “ Piaccia o non piaccia, non si può restare privi di un’opinione su uno scrittore tanto popolare”- mi sono detto. Per questo ho cominciato a leggerlo. Il primo problema incontrato era stato come raccapezzarmi nella sterminata produzione di ben cinquantaquattro romanzi oltre a diverse raccolte di racconti. La fortuna ha voluto che ho potuto avvalermi dei consigli di una persona che dei libri di King possiede una conoscenza assai approfondita avendoli letti tutti, dal primo all'ultimo. Inoltre, conosce i miei gusti in fatto di generi letterari, che non prevedono il genere horror, sicché in questo caso la sua funzione è stata quella di vera e propria consulente personale. Naturalmente intendo mantenere il segreto e non rivelerò la sua identità, a meno che non lo v

Un soft thriller avvincente dai toni lievi e distensivi

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Una trama coinvolgente vi farà appassionare alle vicende di Lisa e della sua famiglia allargata, fra oscuri legami che accomunano mondi geograficamente distanti ma assai vicini se si considerano le storie dei tanti personaggi  che si svilupperanno in modo sorprendente a poco a poco per tutte le pagine di questo lungo racconto. Chi conosce Istanbul, a cavallo fra due mondi, l’Asia e l’Europa, riconoscerà molte località nelle quali i protagonisti si muovono, e non si tratta solo di fuggevoli accenni perché l’autrice ci accompagna attraverso questi posti facendoceli ricordare e apprezzare o incuriosendoci qualora non li conoscessimo già. Le vicende si allargano anche all’Italia e, in particolare, nel bellunese, espediente che consente di richiamare alla memoria una tragedia italiana, una ferita ancora aperta nonostante il passare degli anni: l’inondazione e la scomparsa di Longarone, causata dalla frana del Vajont nel 1963. Il paese fu spazzato via, decine e decine di famiglie persero la

Ammazzalavoro di Marco Turco | Serial killer con sorpresa

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Oltre a recensioni di best seller e scrittori affermati questo blog dà spazio anche a autori emergenti.  Eccone uno con un romanzo che mi ha incuriosito. In questo Ammazzalavoro di Marco Turco ecco raccolti tutti gli ingredienti che ossessionano i candidati ogniqualvolta si presentano a un colloquio di lavoro. Turco ha affrontato il tema con questo romanzo che è meglio di un manuale su come rispondere alle inserzioni di ricerca di personale o come osservare una serie di buone norme su cosa dire e non dire davanti a un intervistatore; come rispondere alle domande imbarazzanti e, soprattutto, come comportarsi di fronte a un recruiter troppo invadente. Beh, come comportarsi forse no visto che la nostra protagonista è una serial killer professionista, preparatissima sia nelle tecniche di domanda offerta di lavoro sia soprattutto nel neutralizzare in modo permanente la malcapitata o malcapitato selezionatore. In questo la parità di genere è osservata con scrupolo. Non mancano fini ana

Rosso come la neve | di Grazia Buscaglia | Storia d'amore anomalo, esclusivo, geloso e di segreti

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Rosso come la Neve, come tante opere di ispirazione autobiografica, può essere letta sotto diverse angolature. C’è ovviamente la storia della protagonista, Giulia, che in modo sorprendente ci accompagnerà con dovizia di particolari con i suoi ricordi fin dalla più tenera età riproponendoci gli anni della sua scuola materna. Ma troviamo anche i richiami di un periodo della storia italiana fra i più intensi del dopoguerra, quello che attraversa gli anni del boom economico, gli anni di piombo, gli anni Novanta e la contemporaneità dell’ultimo decennio con lo scardinamento dei modelli famigliari tradizionali. Non tutti riescono in modo tanto lucido mettere a fuoco vicende, e soprattutto sensazioni che vanno oltre i singoli accadimenti. L’autrice inizia col presentarci la piccola Giulia, con quel carattere poco allineato ai cliché dell’epoca e per certi versi nemmeno a quelli attuali. Ma assieme a Giulia emerge fin da subito l’altro protagonista della storia, Enrico, l’amico del cuore. No