"Di uomini e di mondi" | di Martina Tassini
A dire il vero, il titolo può trarre in inganno perché non tanto
di “uomini” si parla in quanto i protagonisti appartengono a quello che i
tedeschi chiamerebbero Menschen, vale a dire l’insieme delle “persone” ovvero l’Umanità
in senso lato. Uomini e donne che vivono realtà molto diverse fra loro, distanti
nel tempo e nello spazio, ma tutti accomunati dalla necessità di fare scelte di
vita importanti, di dare un senso alla propria esistenza, cercare o ritrovare sé
stessi, la propria felicità, che devono fare i conti fra aspirazioni e le
situazioni in cui vivono e che a poco a poco li hanno trascinati dove non
volevano, ma non solo.
Leggere questi racconti è anche riflettere su noi stessi. È
normale ripercorrere le tappe della propria vita, da cosa ci ha portati a essere
quello che si è, che siamo diventati, ed è spontaneo paragonarci ai vari personaggi,
domandare che cosa avremmo fatto noi al loro posto, soprattutto che cosa stiamo
facendo adesso, noi, della nostra vita.
Storie di uomini e donne in bilico fra volontà e destino ed
è ciò che rende questo libro così toccante, spesso commovente, soprattutto negli
epiloghi dei vari racconti. Ci si trova un po’ di tutto, la guerra che
sconvolse l’Italia negli anni Quaranta, incontri, innamoramenti, distacchi, la
drammatica e tragica scelta di abortire, rapporti di coppia che imprigionano:
sono tante le situazioni della vita che vengono affrontate dai personaggi che l’autore
descrive inquadrandoli in contesti interessanti e mai scontati.
Alla fine, è una lettura che scorre lieve. Lo stile dell’autore
è descrittivo, rispettoso dell’intimità del lettore che non viene disturbato
nella sua personale riflessione.
È considerevole la profondità con la quale la giovane autrice descrive la psicologia dei protagonisti dimostrando una sensibilità introspettiva al di fuori del comune.
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