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Visualizzazione dei post da 2025

Cose che non ci siamo mai detti | di Rebecca Yarros

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La cover di Cose che non ci siamo mai detti"  (titolo originale: The Things We Leave Unfinished) mostra il marchietto romance perché il libro forse potrebbe essere confuso con qualche altro genere, complice l’immagine di copertina andante sul rosato ma non troppo che raffigura una cassetta delle lettere con corrispondenza in arrivo. Strano. Fossi un libraio lo porrei forse anche fra la narrativa generale. L’autrice è Rebecca Yarros, per me una perfetta sconosciuta, ma vedo che in America è famosissima avendo venduto romanzi per cinque milioni di copie grazie al romantic-fantasy The Empyrean, e compare su New York Times, Usa Today e Wall Street Journal. Inizio dunque a leggere e scopro una storia meravigliosa. Il romanzo gestisce divinamente un paio di cliché narrativi piuttosto ricorrenti anche nella narrativa di genere: abbiamo un co-protagonista “scrittore” alle prese con la stesura di un libro particolarmente complicato; e il fatto che, come conseguenza del primo cliché, il lib...

Quando riaffiorano i ricordi perduti | Due storie parallele di Letizia Sebastiani e Gina Marcantonini

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Oggi propongo due storie che collocherei nel genere Urban fantasy , un romanzo e un racconto, lette recentemente proprio una in fila all'altra e che, casualmente, si focalizzano, pur con modalità differenti, sull’aspetto intimo del ricordo. La coincidenza è di per sé già interessante. Si tratta de "Il Memoriae" di Letizia Sebastiani e  "La Reviviscenza di Ania" di Gina Mercantonini. ******* Nel romanzo di Letizia Sebastiani, che si situa in un futuro ravvicinato e plausibile, è la tecnologia a proporre il Memoriae, un bracciale che è capace di riportare la persona che lo indossa a rivivere ricordi e situazioni del passato come davanti a uno schermo cinematografico, facendo riaffiorare quei dettagli che l’occhio aveva visto, ma il cervello o noi avevano smarrito nell’inconscio.  Enormi sono le implicazioni di uno strumento del genere nelle indagini di polizia, soprattutto nella soluzione di casi irrisolti, fra cui quello di un serial killer cacciatore di anime.  ...

La Recherche | Intervista impossibile con Albertine Simonet

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Conclusa la lettura di questa opera ciclopica, adesso che conosco il contenuto dei sette romanzi che la compongono, sarei quasi a dire che sarebbe il caso di rileggerla. Tantissimi i personaggi, i riferimenti storici della Francia della Terza Repubblica e il contesto sociale aristocratico e alto borghese parigino di un periodo storico poco conosciuto in Italia, dall’affare Dreyfus alla Prima guerra mondiale. La narrazione di Proust ci presenta un giovane sé stesso, personalità dalla forte propensione alle pulsioni ossessive. La prima, quella del bacio della buonanotte della mamma, con la quale si aprono le prime pagine. Marcel ormai undicenne ce la descrive per filo e per segno quale antipasto delle successive ossessioni: l’attaccamento morboso alla nonna, l’omosessualità, la sua abnorme attrazione al mondo della aristocrazia che considera popolata da personaggi per lui inarrivabili simili a divinità, e quella delle “fanciulle in fiore”. Ma è soprattutto l’insieme delle convenzioni soc...

"SILO", Wool Vs Serie Tv, un primo confronto

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Mi ero già occupato a settembre di SILO ( https://www.facebook.com/profile/1616806227/search/?q=silo ), la serie di Apple TV ispirata alla trilogia di  Hugh Howey. Nel frattempo, a novembre, la piattaforma aveva diffuso la seconda stagione e, nell’attesa delle rimanenti due stagioni già annunciate, avevo deciso di leggere WOOL, primo libro della trilogia.  Già si possono fare le prime osservazioni e confronti fra la serie tv e il libro. Chi ha visto la serie e letto Wool avrà notato la non totale corrispondenza fra la versione cinematografica e quella cartacea; e tuttavia la fiction televisiva ne ha rispettato la sostanza.  E non si può dire che la serie tv, nonostante alcune variazioni narrative non di poco conto, non sia per questo anche una rappresentazione fedele del libro. L’essenza del libro a mio avviso è stata rispettata.  Gli sceneggiatori si sono impegnati per ricreare alla perfezione l’atmosfera del Silo, costante presenza claustrofobica dove i colori sono...