The Empyrean, da Fourth Wing a Onyx Storm | La serie romanfantasy che sta spopolando in libreria | Una recensione no spoiler.
Reduce dalle milionate di vendite in tutto il mondo dei primi tre libri della saga The Empyrean, Rebecca Yarros ha lasciato i suoi lettori in spasmodica attesa del quarto, nonché sotto shock per lo sconcertante finale di Onyx Storm. Ci vorrà del tempo per riprendersi.
Sulla scia di Fo¢¢rth Wing, infatti hanno spopolato Iron Flame e, appunto, Onyx Storm, romanzi che nell’insieme hanno prodotto un composto letterario commercialmente esplosivo.
La saga è incentrata sulla figura dell’antieroina Violet Sorrengail, raffigurazione fantasy della stessa autrice, e Xaden Riorson, eroe autentico, affascinante, sensuale, ma anche conturbante, inquietante e… tutto quello che si vuole.
Siamo quindi nel cuore di un tipico romanfantasy - genere ibrido in cui fantasy e romance si bilanciano - ambientato nel mondo magico del regno immaginario di Navarra, allusivamente medievaleggiante, dall’epoca indefinita.
Personalmente, sono stato talmente catturato dalla storia da leggere i tre libri in poco meno di un mese.
Fourth Wing ci presenta da subito la scuola militare di Basgiath dove si formano le élite destinate a combattere la guerra che si protrae da secoli fra Navarra e il regno di Poromiel.
Un quadrante della scuola è preposto alla formazione dei cadetti destinati a cavalcare le armi più possenti di cui Navarra disponga: i draghi.
Diversi sono stati gli elementi di questa lettura che hanno catturato la mia attenzione. Anzitutto la figura di Violet, eroina improbabile. Nata e cresciuta per le lettere, lo studio e le biblioteche, sulle orme del padre prematuramente scomparso, la protagonista principale è invece instradata verso un’altra carriera, agli antipodi della sua passione, dalla madre, quella di cavaliere.
Violet è una figura fragile che riuscirà però a superare tutti gli ostacoli nonostante le proprie inadeguatezze, trovando spesso incoraggiamenti inaspettati:“Il modo giusto non è l’unico modo” la esorterà Xaden.
Rebecca Yarros, che soffre della sindrome di Ehlers-Danlos, ha dichiarato che è stata questa esperienza a ispirarle il personaggio di Violet che nei libri manifesta diversi sintomi associabili alla sindrome: la sua fragilità congenita, la facilità a lussarsi le articolazioni, il dolore cronico che l’accompagna costantemente.
Un secondo elemento chiave è la crudeltà della scuola militare di Basgiath e delle prove che i cadetti dovranno superare, spesso letali. E’ infatti elevato il numero dei cadetti che perdono la vita fra i candidati a diventare cavalieri di draghi. L'ambiente spietato del Basgiath War College crea una tensione costante e alza la posta in gioco per i personaggi. Non è la tipica scuola di magia "accogliente", ma un luogo dove rimanere vivi è una lotta quotidiana e dove le selezioni sono brutali in cui gli allievi potranno esercitarsi e sfidarsi a sangue anche fino alla morte. Questa atmosfera cupa e competitiva è un forte elemento di tensione.
Per comprendere meglio la genesi di una rappresentazione così dura e disumana come il Basgiath War College, potrebbe essere opportuno approfondire un aspetto del background di Rebecca Yarros, figlia di militari. Crescere in una famiglia di militari espone spesso gli individui a una cultura che valorizza la disciplina, la resilienza e un certo livello di tenacia. Questo ambiente potrebbe aver fornito alla Yarros spunti sulle strutture gerarchiche, sugli scenari di addestramento ad alto rischio e sulle intense pressioni a cui sono sottoposti coloro che partecipano all'addestramento militare. L'enfasi sulla sopravvivenza, le prove rigorose e l'alto costo del fallimento all'interno del Quadrante dei Cavalieri potrebbero essere un riflesso di temi e dinamiche che la Yarros ha osservato o compreso attraverso le esperienze della sua famiglia.
Ma proseguiamo.
Oltre a questi elementi centrali, ho trovato particolarmente degni di nota: i dialoghi spesso brillanti, efficaci e ironici con scambi taglienti e un umorismo che alleggerisce la tensione senza sminuire la gravità della situazione. Le dinamiche verbali tra i personaggi, soprattutto fra Violet e Xaden, sono molto coinvolgenti e contribuiscono a definire le loro personalità e la relazione. La ricchezza del cast secondario aggiunge profondità al mondo narrativo. Non ci sono solo Violet e Xaden, ogni personaggio ha la sua storia, le sue motivazioni e le sue interazioni che arricchiscono la trama e creano dinamiche complesse.
Le alleanze, le rivalità e le amicizie contribuiscono a rendere il mondo più vivido e credibile.
Il legame che si instaura fra cavalieri e draghi è un elemento distintivo, e affascinante: "Se un cavaliere muore, il drago sopravvive, ma se il drago muore, il cavaliere muore". Inoltre, la relazione telepatica tra Violet e il suo drago va oltre la semplice cavalcata; è una connessione emotiva profonda che conferisce poteri unici e crea un legame indissolubile. Le interazioni nella comunità dei draghi, con le loro personalità uniche e la loro saggezza millenaria, aggiunge un ulteriore livello di interesse alla storia.
ll mondo magico di Navarra è ben delineato, con la sua storia, le sue tradizioni, la sua geografia e le minacce esterne. La magia non è solo un elemento di sfondo, ma è integrata nella struttura sociale e militare, influenzando le dinamiche di potere e le strategie di difesa.
Il potere dei sigilli dei cavalieri che ampliano le capacità fisiche, percettive e manipolatorie della realtà.
Gli intrighi della politica, le tensioni, sia interne al college che esterne con le nazioni confinanti, aggiungono un ulteriore strato di complessità alla trama. Le lotte per il potere, i segreti di stato e le alleanze mutevoli creano suspense e mantengono alta l'attenzione del lettore.
Indubbiamente, i personaggi ben sviluppati e carismatici sono un punto di forza della saga. Violet con la sua capacità reattiva e intelligenza, Xaden con il suo lato misterioso e protettivo, e i draghi con la loro maestosità e saggezza sono figure che rimangono impresse.
La narrazione è spesso dinamica e piena di colpi di scena, mantenendo il lettore incollato alle pagine e desideroso di scoprire cosa succederà dopo. Non mancano i momenti di forte commozione e drammaticità, ma l’autrice non lascia il tempo al lettore di crogiolarsi nel sentimentalismo perché immediatamente ecco comparire una scena d’azione o un momento romantico.
La trama è costellata di misteri e segreti che vengono svelati gradualmente solo attraverso il punto di vista di Violet essendo la narrazione in prima presente, mantenendo intensa la curiosità del lettore e fornendo nuove prospettive alla storia. E infine, last but not least, la love story fra Violet e Xaden con le relative scene di sesso è sicuramente un elemento che ha contribuito alla popolarità della saga. Le scene intime sono descritte in modo esplicito e contribuiscono a esplorare la chimica e la passione tra i personaggi principali.
In definitiva, la saga The Empyrean è un mix ben riuscito di elementi fantasy avvincenti, dinamiche romantiche appassionanti, personaggi memorabili e un mondo magico ricco di dettagli. La combinazione di questi fattori ha creato un'esperienza di lettura coinvolgente e ha contribuito al suo grande successo.
Tutti questi ingredienti sono già ben presenti in Fourth Wing che a mio avviso è il migliore dei tre. In Iron Flame si entra in una fase in cui predominano l’intrigo, il cambiamento della location, lo svelarsi di verità fasulle e le scene di guerra. Anche la relazione Violet – Xaden manterrà elevato il grado di tensione mentre con Onyx Storm le contaminazioni fra Bene e Male e la guerra vera e propria irromperanno in tutto il continente compresa Basgiath.
Un interrogativo che sorge spontaneo è se The Empyrean possieda anche un valore letterario intrinseco che vada oltre il mero intrattenimento. Diventerà un classico alla stregua delle opere di Tolkien o di altri autori pietre miliari del fantastico? Su questo piovono le discussioni. Ad esempio, rispetto a Tolkien - termine di confronto spesso sollevato - la saga della Yarros si inserisce in un filone più moderno del fantasy, dando maggiore enfasi alle relazioni fra i personaggi, un ritmo narrativo rapido e una forte componente romantica. Quest’ultimo aspetto è del tutto assente in Tolkien, così come nella Yarros è assente la componente descrittiva. Il suo valore risiede più nell’intrattenimento e nella capacità di coinvolgere emotivamente il lettore attraverso le dinamiche fra i protagonisti e le scene d’azione. Ma un confronto fra Tolkien e la Yarros è improprio perché il valore letterario delle rispettive opere può essere percepito in modi diversi a seconda delle aspettative del lettore, del genere di appartenenza nonché dello stile narrativo proprio di ciascuna epoca.
Arrivederci, dunque, con il seguito di The Empyrean.
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