Il corvo e la rosa - Romance tutto humour, quasi un burlesque, di Marilynn St. Claire
Romanzo molto ma molto
divertente, ambientato a metà del XIX secolo nelle Highlands occidentali in
Scozia, di un humour a due strati. Il primo strato è quello più ridanciano,
forse anche grossolano, ma intelligente e misurato, tipo le scarpinate di Rose
nel fango mentre si trascina il suo baule. Il secondo è invece sfumato,
tipico British, che ti fa ridere una frazione di secondo dopo, ma quando lo
cogli ridi ancora di più. Poi c’è la storia, dai tratti comici, assurdi e
grotteschi, quasi burlesque, alla quale non può mancare il lato romance, con
tutti i suoi personaggi: il principale, attorno al quale si snoda la vicenda, è
Rose; all'inizio lei è solo una giovane sguattera un po’ rozza, ma assai intraprendente,
volitiva quanto temeraria e, sembrerebbe, decisamente sexy, ma sì togliamo pure
il condizionale, ma poi...
Il Conte, che oscilla fra
l’antipatico e il tenerone, francamente si meriterebbe di essere ben più
maltrattato dalla effervescente protagonista. Seguono gli altri personaggi,
tutti molto ben caratterizzati e divertenti. Un discorso a parte, ovviamente, è
per Ursus: un vero filosofo, di quelli dediti allo stoicismo nella sua essenza
più pura. Egli tutto sopporta e tutto comprende, ma è anche un personaggio
d’azione, il cui intervento è di quelli risolutivi. Non serbe rancore ed è
incline al perdono... ah, se l’umanità imparasse queste piccole regole di
comportamento, quanto il mondo avrebbe da guadagnare! Bello il castello,
l’ambientazione, la scogliera, il mare in tempesta e i vari ingredienti che
fanno tanto Scozia, descritti quasi in modo caricaturale perché in un romanzo
d’amore ambientato da quelle parti certe cose “devono” assolutamente esserci e
non è pensabile di non poterle ammirare nella loro suggestione e prevedibilità.
E ora infine parliamo del finale (mi si perdoni il gioco di parole): dire “a
sorpresa” sarebbe poco. Infatti, pur nel rispetto di un doveroso lieto fine, la
sadica Marilynn St. Claire ha pensato bene di regalare al lettore una
conclusione aperta, ma che dico aperta, assolutamente spalancata! Ma si fa una
cosa del genere? Adesso ci toccherà attendere il sequel, vero che ci sarà un
sequel? Veroooo?
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