DARK MATTER, LA MINISERIE QUANTISTICA DA VEDERE





Ho appena finito di vedere DARK MATTER, miniserie di fantascienza statunitense in nove episodi tratta dall’omonimo romanzo di Blake Crouch e diffusa da Apple TV+, piattaforma alla quale sono recentemente approdato.
La serie affronta il tema del multiverso, argomento ormai ampiamente presente nelle fiction di genere fantascientifico, ma all’epoca del libro di Crouch, uscito nel 2016, poteva essere quasi una novità.
Jason Dessen, che per comodità chiameremo Jason A, è un tranquillo insegnante di fisica di Chicago, con una moglie e un figlio, che viene trasportato da Jason B a una versione alternativa della propria esistenza, quella appunto di Jason B.
Jason B vuole appropriarsi degli affetti di Jason A ai quali aveva rinunciato per amore di carriera.
Jason A cercherà in tutti i modi di tornare alla vita di prima e impedire che la versione alternativa di sé danneggi la propria famiglia.
L’espediente che consente a Jason B di intrufolarsi nella vita di Jason A è un marchingegno che viene chiamato semplicemente “la scatola”, dentro la quale si realizza il principio di sovrapposizione quantistica: in parole povere, il fenomeno per cui una cosa può soddisfare contemporaneamente stati alternativi della prop
ria esistenza. Chi volesse approfondire cerchi su Google “paradosso del gatto di Schrödinger”.
Fatto sta che Jason A, grazie all’aiuto della versione alternativa di Amanda (Sonia Braga), si trova a vagare in un labirinto di versioni di se stesso, delle persone a lui care e della città di Chicago, resa il più delle volte in modo distopico ma davvero molto bene e con effetti speciali di forte impatto.




Le due versioni di Jason sono interpretate in modo impressionante da Joel Edgerton (StarWars, Animal Kingdom), ruolo non facile come si può desumere, ma l’attore riesce a fornire versioni altamente credibili di se stesso nei due ruoli alternativi e antagonisti.
Daniela, moglie di Jason A, è caratterizzata bene da Jennifer Connelly (A Beautiful Mind).
Al di là delle trovate fantascientifiche, la serie pone in modo laterale la problematica sulle decisioni che determinano scelte e percorsi di vita di ciascuno di noi: decisioni che, sembra suggerire Crouch, il quale ha anche curato la trasposizione in video del libro, sono il frutto di scelte ponderate che si richiamano a ciò che è essenziale nell’esistenza di qualsiasi persona e che segnano in modo “irrimediabile” il presente di tutti noi.
Nonostante alcuni giudizi contrastanti che troverete in rete, Dark Matter è fra le migliori serie da me viste ultimamente, per cui capitasse ve la consiglio.
Il romanzo Dark Matter di Blake Crouch è edito da Fanucci. 


Commenti

Post popolari in questo blog

Ray Donovan, sláinte a tutto il male che c’è.

L'ultima dei Neanderthal

Norwegian Wood ovvero delle ancestrali pulsioni fra Eros e Thanatos