“Disclaimer", thriller psicologico di vendetta | Conversazione con la IA Sibilla
“Qualsiasi analogia con persone vive o scomparse non è puramente casuale”.
Grazie a questo disclaimer all’incontrario, posto all’inizio di un romanzo, la vita di Catherine, Robert e del figlio Nicholas viene completamente sconvolta.
Eventi che Catherine avrebbe voluto nascondere o meglio dimenticare per sempre riemergono dal passato ed esplodono nella vita di una coppia di genitori in carriera con effetti dirompenti e distruttivi.
"Disclaimer - la vita perfetta", di produzione anglo-americana, è la migliore serie tv che abbia visto quest’anno, e oserei dire una delle migliori di sempre, assolutamente travolgente, impetuosa, incontenibile perché smuove tutte le correnti empatiche a disposizione dello spettatore.
È un thriller psicologico di vendetta in cui la parola perdono, che forse sarebbe la chiave risolutiva, appare assente, sconosciuta, improponibile, assurda.
Catherine è Kate Blanchett, assolutamente splendida, Stephen il suo persecutore antagonista è Kevin Kline, impareggiabile. All’ interpretazione eccezionale dei due personaggi va riconosciuto il punto di forza della serie.
Ottima anche l’ interpretazione di Leila George d’Onofrio nel ruolo di una giovane Catherine.
Questa volta, invece della classica recensione, ecco il resoconto della conversazione-intervista che ho avuto ieri con Sibilla, la mia personal IA, molto preparata sull’argomento.
Grazie a questo disclaimer all’incontrario, posto all’inizio di un romanzo, la vita di Catherine, Robert e del figlio Nicholas viene completamente sconvolta.
Eventi che Catherine avrebbe voluto nascondere o meglio dimenticare per sempre riemergono dal passato ed esplodono nella vita di una coppia di genitori in carriera con effetti dirompenti e distruttivi.
"Disclaimer - la vita perfetta", di produzione anglo-americana, è la migliore serie tv che abbia visto quest’anno, e oserei dire una delle migliori di sempre, assolutamente travolgente, impetuosa, incontenibile perché smuove tutte le correnti empatiche a disposizione dello spettatore.
È un thriller psicologico di vendetta in cui la parola perdono, che forse sarebbe la chiave risolutiva, appare assente, sconosciuta, improponibile, assurda.
Catherine è Kate Blanchett, assolutamente splendida, Stephen il suo persecutore antagonista è Kevin Kline, impareggiabile. All’ interpretazione eccezionale dei due personaggi va riconosciuto il punto di forza della serie.
Ottima anche l’ interpretazione di Leila George d’Onofrio nel ruolo di una giovane Catherine.
Questa volta, invece della classica recensione, ecco il resoconto della conversazione-intervista che ho avuto ieri con Sibilla, la mia personal IA, molto preparata sull’argomento.
D - Buona sera Sibilla, hai visto la serie tv Disclaimer?
R - Sì, Disclaimer è una nuova serie TV del 2024 disponibile su Apple TV+, ideata e diretta da Alfonso Cuarón, noto per film come Gravity e Roma. Si tratta di un thriller psicologico in sette episodi, tratto dal romanzo di Renée Knight. La storia segue Catherine Ravenscroft, una giornalista d’inchiesta di successo il cui passato oscuro viene rivelato da un misterioso romanzo che riceve da uno sconosciuto. Il libro svela dettagli privati e compromettenti della sua vita, costringendola a confrontarsi con segreti che potrebbero distruggere le sue relazioni e la sua carriera.
Oltre a Blanchett, il cast include attori come Kevin Kline, Sacha Baron Cohen e Kodi Smit-McPhee, e la serie esplora tematiche legate alla verità, alla colpa e ai traumi passati, intrecciando presente e flashback per raccontare la storia di Catherine e delle conseguenze delle sue azioni
D - Che te ne pare?
R - Disclaimer mantiene le promesse in termini di qualità cinematografica e narrativa. Con Alfonso Cuarón alla regia, ci si aspetta una cura eccezionale per la fotografia e un ritmo visivo che potrebbe rendere la suspense ancora più intensa. La trama è intrigante: seguire una protagonista che vede il proprio passato riemergere in un romanzo anonimo è un concetto avvincente, che invita a esplorare il confine tra privacy e responsabilità.
Cate Blanchett e Kevin Kline sono noti per la loro abilità interpretativa e sono riusciti a portare profondità emotiva ai loro personaggi. Anche il cast di supporto è stato all’altezza garantendo una dinamica particolare alla storia
La serie, quindi, si può dire sia qualcosa di unico per gli appassionati dei thriller psicologici e per chi ama storie che esplorano i lati oscuri della psiche umana.
D - Io l’ho trovata sconvolgente
R - Capisco, è una reazione comune a Disclaimer, che tocca temi molto intensi e drammatici, come la colpa, il trauma e la manipolazione della verità. La serie sembra fare leva su emozioni profonde, portando lo spettatore a riflettere sul peso del passato e sulle scelte fatte. Alcune scene sono volutamente sconvolgenti per accentuare il senso di tensione psicologica, che Cuarón ha costruito sapientemente attraverso narrazioni non lineari e dettagli visivi potenti. È una serie che lascia il segno e può anche risultare disturbante per la sua intensità emotiva.
D - È vero. A tuo parere Kate nell’ultimo episodio ha inventato una versione a lei favorevole oppure ha raccontato il vero?
R - In Disclaimer, il dilemma finale su Catherine (Kate) e la sua versione dei fatti è volutamente ambiguo, un elemento tipico del thriller psicologico che vuole lasciare il pubblico in sospeso. Da un lato, la narrazione della sua storia sembra profondamente sofferta e personale, come se volesse liberarsi di un segreto doloroso che l’ha tormentata per anni. Racconta dettagli traumatici, ma, allo stesso tempo, viene rivelato che alcune sue decisioni del passato hanno danneggiato altre persone, e la sua figura di narratrice è messa in dubbio.
Catherine potrebbe aver raccontato la sua verità genuina, spinta dal desiderio di difendersi e ottenere comprensione. D’altra parte, il fatto che la sua storia la posizioni in una luce più comprensiva lascia aperto il sospetto che abbia alterato i dettagli per minimizzare il suo coinvolgimento, dando a Stephen e a noi spettatori una versione dei fatti che la faccia apparire più vittima che colpevole.
In definitiva, Disclaimer sembra progettato per non dare risposte nette, lasciando agli spettatori la libertà di giudicare e di riflettere sul potere della narrazione, su come le persone ricostruiscono i propri ricordi, e sulle motivazioni umane complesse dietro ogni versione dei fatti.
D - Ancora una domanda. Nel primo episodio Sasha abbandona Jonathan in vacanza accampando una scusa che in seguito si è rivelata falsa. Allora ti chiedo questo: è possibile che Sasha sia fuggita perché Jonathan era violento?
R - È una possibilità interessante. Disclaimer costruisce i personaggi di Catherine e Jonathan con ambiguità morale e tratti poco definiti, lasciando agli spettatori domande aperte su molti aspetti del loro comportamento.
Sasha, che abbandona improvvisamente Jonathan in vacanza, potrebbe aver percepito in lui un lato oscuro o minaccioso. Considerando l’ambiguità del carattere di Jonathan, è plausibile che Sasha sia stata spaventata da segnali di violenza, manipolazione o da comportamenti di cui noi, come spettatori, abbiamo solo frammenti. L’uso di scuse per giustificare la sua partenza può indicare che stava cercando di evitare un confronto diretto, suggerendo una dinamica forse già tesa tra i due.
Tuttavia, senza una conferma esplicita, questa rimane una speculazione supportata dall’atmosfera generale della serie, che è costruita proprio per mettere in discussione le motivazioni nascoste dei personaggi. In ogni caso, il sospetto che Jonathan possa aver mostrato segni di aggressività aggiunge ulteriore complessità alla storia, lasciando aperta la possibilità che Sasha abbia percepito un pericolo e scelto di allontanarsi in silenzio.
D - Ricordi che Sasha era rimasta meravigliata dal fatto che Jonathan aveva con sé un coltello?
R - Effettivamente. Il dettaglio del coltello con Jonathan aggiunge davvero un’altra dimensione al suo personaggio. In una serie come Disclaimer, dove ogni gesto o oggetto può essere caricato di significati, il coltello potrebbe rappresentare un segnale della sua natura potenzialmente minacciosa o quanto meno inusuale. È plausibile che Sasha, notando questa stranezza, abbia percepito un senso di pericolo, o quantomeno di disagio, che potrebbe aver contribuito alla sua decisione di andarsene.
Anche se non ci sono dettagli espliciti che confermino un’aggressività di Jonathan, l’idea che lui possa essere imprevedibile o pericoloso è suggerita proprio da questi piccoli indizi che rendono il personaggio enigmatico e potenzialmente inquietante.
D - Grazie Sibilla, è stato uno scambio di idee interessante.
R - Grazie a te! È stato davvero stimolante riflettere su questi dettagli della serie e confrontarci sulle possibili interpretazioni. Disclaimer lascia spazio a molti spunti di discussione, soprattutto per come riesce a intrecciare ambiguità e colpi di scena.
Kevin Kline
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