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Sons Of Anarchy, affresco infernale per una famiglia maledetta

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I Motorcycle Club sono un fenomeno nato negli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale, probabilmente per iniziativa di reduci appassionati di motociclette, una moda diffusasi subito in tutti gli States e in altri paesi. Si tratta di soggetti che prediligono principalmente Harley Davidson, ma anche altri cosiddetti choppers, vale a dire motociclette fortemente elaborate e personalizzate in modo da non farle apparire uguali o simili a modelli di serie. Esattamente il contrario dei cultori dei più famosi brand odierni. Ma in quegli anni si era alla vigilia di importanti cambiamenti epocali di contestazione al sistema che negli Stati Uniti ebbe modo di esprimersi in un capovolgimento dei valori e degli stili di vita non necessariamente caratterizzato da coerenze ideologiche come invece avvenne in Europa e soprattutto in Italia diversi anni più tardi. Ad esempio, nel 1947 le cronache riportano che in una cittadina della California un raduno di motociclisti sfociò in risse e disord

Ray Donovan, sláinte a tutto il male che c’è.

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Scusate, ma per una volta faccio un po’ di spoiler, e vi assicuro che non si perde niente, anzi. Metà dei costi di produzione devono essere andati in superalcolici visto il gran uso che se ne fa. Il fulcro di tutto è lui, Ray, interpretato dal bravo Liev Schreiber. Ray Donovan, origini irlandesi, cattolico sui generis, oggetto di attenzioni morbose, assieme al fratello Bunchy, da parte di un prete cattolico in età preadolescenziale. Il trauma e il senso di vendetta che ne segue aleggiano fin dal primo episodio e richiama il tema della violenza sessuale dei preti pedofili, molto sentito in America. Nella serie emergono spesso tratti della cultura irlandese della famiglia Donovan, nonostante essa sia ambientata negli States fra New York, Boston, Hollywood e Los Angeles. Lui, Ray, è un troglodita, così viene definito da un funzionario dell’FBI, un farabutto, uno che aggiusta le cose che non si possono riparare.   Ray è un violento, un corrotto, un assassino, un fedifrago, insomma uno

Restyling a NCIS, la squadra di Gibbs rivoltata come un calzino

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Grandi cambiamenti a Ncis, il serial drama americano giunto ormai alla 14° stagione.  Che tutte le cose debbano avere una fine è risaputo e poteva anche essere il caso di una conclusione in gloria, nel senso dello share, sempre ai massimi livelli negli States. Questa volta c’era da gestire la dipartita di Michael Weatherly alias Antony Di Nozzo detto Tony, passato alla serie Bull. Per i fan di Ncis un duro colpo capitato quando ancora non era stata del tutto accettata la fuoriuscita di Cote De Pablo alias Ziva David, sostanzialmente a causa di un ridimensionamento del suo personaggio mal digerito dalla protagonista. Va detto che la sostituzione della fascinosa cilena con Emily Wickersham nei panni dell’agente speciale Eleanor "Ellie" Bishop è stata oggetto di critiche feroci da parte dei fan dell'ex agente del Mossad: la nuova agente ha faticato infatti non poco ad ingranare e il confronto con Ziva sembrava impietoso, ma qui evidentemente anche gli autori ci mettono